HIGH-RISE (SubITA)

Titolo originale: High-Rise
Paese di produzione: UK
Anno: 2015
Durata: 112 min.
Genere: Azione, Drammatico, Fantascienza, Thriller, Visionario
Regia: Ben Wheatley

Londra, 1975. Una torre di appartamenti si staglia in alto sul Tamigi, segnando l’inizio di quello che diventerà un grande quartiere della finanza. La torre domina l’intero paesaggio e viene da tutti semplicemente chiamata “il condominio”. Il più illustre dei residenti è Robert Laing, un ambizioso e giovane dottore. Quando incontra Wilder, un carismatico provocatore, Laing viene introdotto nel ventre squallido del palazzo: un nido di depravazione, che lo sconvolge alla sola vista. Ben presto, la situazione degenera nella e nella violenza e Laing si ritrova tra orde di inquilini assetati di sangue.

Una forte critica al e alla differenza sociale è quella che fece nel 1975 James G. Ballard, padre di quella corrente fantascientifica letteraria chiamata cyberpunk, che negli anni e ’80 ebbe un successo clamoroso, ispirando molti film. È questo il caso di High Rise, uno dei suoi racconti catastrofici e critici contro la società, che viene ripreso dal regista Ben Wheatley nell’omonima pellicola presentata in questi giorni al Torino Film Festival.

Tutto parte dal dottor Robert Laing, che decide di trasferirsi in un condominio di nuova generazione, per cercare di vivere in tranquillità e possibilmente nel anonimato. Purtroppo, in un condominio di oltre 40 piani, questo non risulta possibile. Robert si troverà, quindi, immischiato negli affari di questo vero e proprio microcosmo, che inizierà a sgretolarsi pian piano mandando nel caos tutti suoi abitanti.

Nonostante l’opera di Ballard sia stata realizzata negli anni ’70, la storia di High Rise può essere considerata una metafora della odierna, con le sue contraddizioni e la sete di potere che attanaglia gli uomini, che lottano per dimostrare chi sia il più forte ritrovandosi in una realtà dove il caos e la violenza dominano su tutto. Il rifacimento cinematografico di Wheatley dimostra, ancora una volta, la bravura estetica del regista nella messinscena, che rende l’immagine più importante della narrazione in sè. La sceneggiatura, infatti, è molto confusa, tanto che ad un certo punto del film il susseguirsi degli eventi si fa confuso, una caotica lotta al potere violenta e dura che non permette di comprendere a pieno le varie dinamiche relazionali tra i personaggi. Certo, il cast è formidabile, composto dal bravissimo Tom Hiddleston, un folle Luke Evans, il villain Jeremy Irons, che purtroppo non ha una degna visibilità nella narrazione, la sensuale Sienna Miller e Elisabeth Moss, estremamente in parte nel personaggio più umano del film. Forse è anche grazie alla degli attori che High Rise, nonostante le pecche di scrittura, rimane comunque un ottimo film, impregnato di quella comprensibilità percepibile solo a pochi, tipica delle opere di Ballard e dei suoi discepoli.

Recensione: cinemamente.com

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By Anam

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