HARVIE KRUMPET (SubITA)

Titolo originale: Harvie Krumpet
Paese di produzione: Australia
Anno: 2003
Durata: 22 min
Genere: Animazione, Drammatico, Grottesco, Corto
Regia: Adam Elliot

Harvie Krumpet è un uomo polacco afflitto da una lunga serie di disgrazie: nasce con la sindrome di Tourette, emigra in Australia, viene colpito da un fulmine, perde un testicolo e scopre di avere il morbo di Alzheimer. Eppure, in mezzo a questa tragicommedia di eventi, riesce a trovare un senso alla vita, costruendosi una filosofia personale fatta di piccoli aforismi e gesti di gentilezza quotidiana.

Nato con un nome impronunciabile e un destino già piegato, Harvie Krumpet è il clown triste di un universo che non ha mai avuto spazio per i disadattati, e che oggi li chiama “diversi” solo per anestetizzarne la potenza. Un cortometraggio in stop-motion, sì. Ma in realtà, una parabola sul disastro dell’esistenza, raccontata con quella crudele leggerezza che solo chi ha guardato negli occhi l’assurdo può permettersi.

Harvie è un uomo scolpito nella sfortuna: malattie, incidenti, mutilazioni, una sequenza di eventi tragicomici che sembrano scritti da un dio ubriaco. Ma è proprio in questo accumulo assurdo che la sua forza segreta prende forma. Come Prometeo incatenato alla mediocrità della vita moderna, Harvie non si arrende: annota aforismi, si spoglia in pubblico per sentirsi libero, abbraccia il nudismo come fosse un ultimo grido di autenticità nel deserto del perbenismo.

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Adam Elliot non usa la stop-motion per intrattenere: la plasma come un artigiano medievale che lavora l’argilla dei sogni rotti. I personaggi sono brutti, storti, imperfetti. Come lo siamo noi, sotto la pelle dei filtri e delle convenzioni. Ogni espressione è una maschera cadente, ogni gesto un atto di resistenza. E la voce narrante, ironica e compassionevole, ci accompagna come un Virgilio minore nel purgatorio della normalità.

Ma Harvie Krumpet è anche una riflessione sulla solitudine e sull’accettazione dell’insensatezza. Non c’è redenzione, né giustizia. Solo una possibilità: vivere, nonostante tutto. Essere se stessi, nonostante il mondo. E se tutto va a rotoli, appendere aforismi sul frigorifero e continuare a sorridere con la dentiera storta.

Questo piccolo film, lungo appena 22 minuti, riesce dove molti falliscono in due ore: ti costringe a guardarti allo specchio. E a ridere. E a piangere. Tutto insieme. Come Harvie. Come tutti noi.

By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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