DAFT PUNK’S ELECTROMA

Titolo originale: Daft Punk’s Electroma
Nazionalità: Francia, USA
Anno: 2006
Genere: Fantascienza, Musicale, Visionario
Durata: 74 min.
Regia: Guy-Manuel de Homem-Christo, Thomas Bangalter

Che cosa vi viene in mente se dico Daft Punk? I meno esperti direbbero “musica da discoteca” quelli un po’ informati invece “Dj Francesi che fanno disco house, quelli che hanno fatto “Da funk” e “Around The World”, ma i più informati direbbero “Sono i due fenomeni che hanno portato la musica disco a nuovi livelli di intrattenimento, utilizzando attrezzature casalinghe e “spazzatura digitale”. I Daft Punk ovvero “il Punk Sciocco, il Punk spazzatura” quelli che ci fanno ballare con fusioni di ritmi House/Techno/Pop/metal.

Bene.. questi due esponenti della musica elettronica internazionale hanno creato qualcosa che NESSUNO mai si sarebbe aspettato! Un opera d’arte cinematografica! Niente a che vedere con le precedenti incursioni nel del cinema, come ad esempio il famosissimo House Musical “Interstella 555” un film a fumetti con la musica dei Daft. Qui ci troviamo di fronte ad un opera che non ha nulla a che vedere con la musica del pazzo duo elettronico. Non aspettatevi quindi le solite immagini accompagnate dalla solita musica per ballare con i vostri amici.

“Electroma” è un capolavoro di immagini e suoni paragonabili ad un film di Stanley Kubrick!

Mi meraviglio come in Italia quasi nessuno abbia ancora dedicato una recensione “corposa” a questa opera. Solo brevi articoli e qualche mini recensione su alcuni forum. Vorrei quindi poter esprimere un giudizio più sostanzioso ed invitare tutti a procurarsi la stupenda edizione francese del dvd. Non importa se odiate i Daft Punk, questo film meraviglierà anche i detrattori più accaniti.

La trama è semplicissima, quasi un pretesto (almeno all’apparenza, ci sono infatti diversi messaggi da cogliere), i Daft Punk sono due robot che sognano di diventare esseri umani (nel film appaiono come nella vita, sempre coperti da caschi da robot), vivono con i loro simili, in un simile al nostro, dove c’è chi si sposa, chi porta i figli a scuola, chi fa le compere al supermercato, e così via, tutti robot apparentemente felici, tranne i due protagonisti. Nei loro cuori artificiali inizia a pulsare l’istinto dell’uomo, ed ecco quindi che in qualche modo cercano di percorrere un processo di umanizzazione, lasciando i propri simili e partendo per il loro viaggio spirituale. Un odissea di 70 minuti raccontata da immagini sbalorditive e coinvolgenti musiche d’ambiente.

Questa splendida opera d’arte inizia con una serie di inquadrature ai paesaggi rocciosi, si respira fin dalle prime immagini lo stile del film muto d’autore, niente parole, solo effetti sonori e musiche che accompagnano le immagini, a volte il silenzio assoluto. Tempi di ripresa dilatati al massimo e lunghissimi piani sequenza (tra i più lunghi che abbia mai visto in un film moderno. Soprattutto in questa era dove spopola il montaggio serrato alla Michael Bay), alcuni, tra cui la camminata dei protagonisti nel deserto, durano oltre i cinque minuti, senza stacchi. Ecco quindi che in questo scenario Kubrickiano entrano in scena i Daft Punk che iniziano il loro spettacolare e drammatico viaggio verso l’umanizzazione. Inizialmente in macchina, per dirigersi in un modernissimo laboratorio in cui i due tenteranno la metamorfosi fisica, e poi in viaggio a piedi nel deserto…, tutte le inquadrature che riprendono il cammino dei due robot sono pressoché perfette! La fusione tra panorami in grafica e ambientazioni vere danno risultati mai visti prima! Sembra di vivere in un onirico e irreale, la fotografia è sublime! Effetti di luce mostruosi e spostamenti di camera che sfiorano la poesia! Una gioia per occhi e orecchie. Non si ha la minima impressione di trovarsi di fronte ad un prodotto di due discotecari come i Daft Punk, se non fosse per il loro Look e la scritta dietro la giacca.

Questo film è uno stimolo per l’anima. I tempi dilatati fanno riflettere, danno il tempo di cogliere i messaggi, la lentezza delle riprese rende il processo umanizzante ancora più drammatico, non vorrei svelare la fine ai lettori ma… (saltate questo pezzo) il film finisce in maniera triste (provate quindi ad indovinare?), questa drammaticità degli eventi è espressa visivamente e sonoramente in maniera mastodontica. Lo spettatore rimarrà sicuramente spiazzato dopo l’apparizione dei titoli di coda; “Che cosa avranno voluto dirci?” forse la risposta l’avremo tra 15 anni! Penso che “Electroma” sia un opera all’avanguardia, e che verrà rivalutata sempre di più con il passare del tempo. Ma al di là del suo valore contenutistico vi consiglio assolutamente la visione per quanto riguarda il lato estetico.

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Recensione: debaser.it

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By Anam

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