CAVEAT [SubITA]

Titolo originale: Caveat
Paese di produzione: UK
Anno: 2020
Durata: 88 min.
Genere: Horror, Thriller
Regia: Damian Mc Carthy

Un vagabondo solitario che soffre di una parziale perdita di memoria accetta un lavoro per prendersi cura di una donna psicologicamente disturbata in una casa abbandonata su un’isola isolata

Vai da uno sconosciuto appena uscito dall’ospedale per un qualche tipo di trauma che l’ha lasciato senza memoria, fingiti un grande amico ed offrigli un lavoro assurdo che nasconde una fregatura che andrà complicandosi passo dopo passo e che si svelerà solo a tre quarti di film… e la sceneggiatura di uno dei più interessanti esordi low-budget che vi capiterà di vedere in questi tempi è fatta.

Questa l’intuizione di Damian McCarthy, regista e sceneggiatore: la proposta di fare da baby-sitter ad una ragazza effettivamente un po’ troppo cresciutella per aver bisogno di qualcuno a cui badare per un mucchio di soldi è decisamente allettante… ok, la ragazza è problematica e non è proprio del tutto “in bolla” ma who cares?! Peccato scoprire che la casa dove si trova è isolata nel bel mezzo di un’isoletta. E che rimarrai lì da solo, senza barca. E non sai nuotare. Ma questo sarà l’ultimo dei problemi di Isaac, l’uomo smemorato, visto che per svolgere il suo lavoro dovrà indossare una specie di corpetto chiuso con dei lucchetti e con una catena, piantata in terra in un lugubre scantinato, che ne limita gli spostamenti. Non male come lavoretto occasionale… peccato che la povera, squilibrata, fanciulla si aggiri per casa armata di balestra e di un di coniglietto meccanico che, con sguardo vitreo, vi farà saltare in aria prendendo a randellate in maniera del tutto random (ma sarà poi così casuale?) il suo maledettissimo tamburello. Ecco, capirete dalle prime sequenze chi sarà il vero protagonista indiscusso di tutta la pellicola.
McCarthy sceglie accuratamente cast (tre-persone-tre più il mio nuovo idolo, il coniglietto) e soprattutto la location, una casa cupa e fatiscente, che basterà da sola a farvi montare l’angoscia. A completare questo senso d’inquietudine il fatto di sapere che i genitori della ragazza sono scomparsi o morti in circostanze misteriose. Sapiente l’utilizzo del montaggio, sempre ad opera del regista, fondamentale nel ricostruire questo puzzle cui mancano troppi pezzi tramite alcuni flashback nei quali comunque ci vorrà un po’ d’impegno per districarsi.
Esordio promettente, da vedere assolutamente! Catsick’s lair

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By Anam

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