BIG MAN JAPAN [SubITA]

Titolo originale: Dai-Nihonjin
Nazionalità: Giappone
Anno: 2007
Genere: Azione, Commedia, Fantascienza, Fantastico, Grottesco, Visionario
Durata: 113 min.
Regia: Hitoshi Matsumoto

Masaru Daisato è il sesto discendente di una dinastia di guerrieri capaci di trasformarsi in gigantesco guerriero di trenta metri per combattere i mostri che ciclicamente attaccano il Giappone. Detta cosi sembrerebbe qualcosa di epico, peccato che Sato sia un uomo di mezza età dalla vita noiosa e vuota, con una casa che sembra un tugurio, pagato una miseria dalla stato (tanto da essere costretto a indossare delle degradanti pubblicità durante i combattimenti per racimolare qualche soldo extra), una ex moglie e figlia che si vergognano di lui e la gente che invece di ammirarlo lo considera un fenomeno da baraccone da prendere costantemente in giro (quando non viene disprezzato e odiato). Tra mostri uno più ridicolo dell’altro assisteremo alle disavventure di questo goffo e impopolare eroe.

Il dei fumetti sia americani che giapponesi ci ha abituati a vedere eroi combattere il male senza quasi fregarsi di quello che li circonda, distruggendo nel combattimento qualsiasi cosa gli si pari davanti, senza che le loro azioni abbiano un qualsiasi influenza nella vita della popolazione civile. Quante volte siamo stati abituati a vedere i mostri/cattivi distruggere New York/ e vedere il giorno dopo la città linda e pulita come se nulla fosse successo? Con gli eroi sempre amati e idolatrati. Ma cosa succederebbe se esistessero davvero mostri ed eroi? La gente sarebbe disposta a supportare il tutto? Considerando che l’eroe non è molto prestante e sopratutto senza spirito combattivo? Masaru Daisato è forse l’eroe più realistico ma allo stesso tempo più patetico e triste che si possa immaginare.

Il film di Hitoshi Matsumoto è girato come una sorta di falso documentario, cosa che ci permette di vedere la noiosa vita di Sato. Un uomo che si trova a svolgere un compito che non ama, ma che non ha la forza di opporsi, tanto da inventarsi una serie di scuse durante le riprese per giustificare il suo stato di apatia; come quella della figlia che vorrebbe vederlo tutti i giorni, ma che egli può vedere solo una volta al mese per il pericolo mostri (in realtà alla figlia del padre non frega quasi nulla e lo vede in realtà solo ogni sei mesi). Lo stile del film dissacra la figura dell’eroe che nel moderno giapponese, teso alla e alla qualità, non può che guardare con fastidio questa figura venuta dal passato. Con Daisato che finisce per diventare una sorta di pagliaccio, che scimieggia le gesta dei suoi illustri precedessori, ma senza il rispetto e la fama dei precedessori. Emblematica la figura del rito per trasformare il protagonista in gigante, ormai visto solo come una formalità da realizzare il prima possibile, tanto da essere realizzata in totale apatia e messo su come se fosse una cosa fatta solo per rispettare le tradizioni ma sostanzialmente inutile, di cui si è ormai perso ogni comprensione o rispetto,tanto che i partecipanti quando sono intervistati non sono nemmeno capaci di dare un significato al rito e si trovano imbarazzati a balbettare qualcosa frase generica sulla giustizia.

Neanche i mostri possono salvarsi da questo stato di acida realtà, tanto da essere delle trasfigurazioni di alcuni spettri del giapponese moderno (come salarymen, yakuza, giovani sessualmente frustati ecc), in cui il protagonista trova più dei suoi simili da compatire che dei veri e propri avversari da randellare svogliatamente. Allegorica è la scena in cui la popolazione omaggia ipocritamente la figura di un mostro ucciso inavvertitamente dall’eroe, solo per il suo aspetto di cucciolo, ma che era stata essa stessa a richiedere precedentemente l’aiuto del protagonista per eliminarlo.

Il film non può che finire con una parodia/visione fantozziana di un telefilm Tokusatsu (tipo Ultraman) in cui il protagonista comprende la sua inutilità come eroe prima di volare verso l’infinito del cielo.

Guarda anche  MORGENRODE (SubITA)

In definitiva per me Big Man Japan è un film da vedere, probabilmente è come detto precedentemente il film più realistico sulla figura dei supereroi, con la sua acida ironia non può che lasciare qualche riflessione nello spettatore.

Recensione: ilrifugiodilongjohnsilver.blogspot.it

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By Anam

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