BEYOND WORDS [SubITA]

Titolo originale: Beyond Words
Nazionalità: Olanda
Anno: 2017
Genere: Drammatico
Durata: 85 min.
Regia: Urszula Antoniak

 

Michael, giovane avvocato di successo polacco immigrato a Berlino, riceve la visita del padre dalla Polonia. Tra i due uomini i rapporti non sono dei migliori tanto che la mancanza di affetto da parte del genitore è uno dei motivi che ha spinto Michael a lasciare la sua terra. Il fine settimana insieme dovrebbe porre la parola fine ai problemi del passato ma finisce anche per riaprire una vecchia ferita.

Beyond Words: i limiti del linguaggio
Urszula Antoniak firma un saggio linguistico sotto forma di fiction sull’impossibilità di definire con le parole il sentimento nazionalista.

Il cinema esistenzialista della regista polacco-olandese Urszula Antoniak ha un nuovo antieroe. L’esperta nel dissezionare la psiche delle tormentate protagoniste delle sue tragedie romantiche si immerge, per la prima volta, nella mente di un uomo sconvolto da una crisi di identità nazionalista grave quanto quelle che colpivano le martiri di Code Blue [+] o Nothing Personal [+]. Stavolta, il protagonista è un avvocato di Berlino, specializzato in casi di rifugiati, che si vedrà costretto a confessare il suo grande inganno quando suo padre torna dall’aldilà.

Dall’inizio di Beyond Words [+], presentato in competizione al 65° Festival di San Sebastián, familiarizziamo con la da tedesco modello che conduce Michael (Jakub Gierszal), sia nella sua insignificante sfera privata, sia nel lavoro che svolge in studio. Ogni giorno, questo avvocato borghese si fa in quattro per difendere gli immigrati e i casi più meritevoli di asilo. Tuttavia, i commenti sui clienti non tedeschi che l’avvocato pronuncia dietro le loro spalle indicano una certa posizione xenofoba legata a un sentimento di superiorità morale camuffato. Ma la sua dissimulata avversione verso gli stranieri a cui presta i suoi servizi è il risultato di un altro segreto che il giovane si trascina da tutta la vita. La verità sulle sue origini verrà alla quando il fantasma di suo padre (Andrzej Chyra), che Michael considerava morto da decenni, riappare per punirlo per essersi vergognato delle sue radici polacche.

Beyond Words è un’eccezionale anomalia nella traiettoria artistica della regista di Nude Area [+]. Nel suo quarto lungometraggio, Antoniak abbandona i suoi abituali racconti contorti di amori proibiti, puntando su un dramma sulle ricadute mentali di un immigrato che non riesce ad amare se stesso perché non è nato sul suolo tedesco. Questo film politicamente coraggioso, che prende forma attraverso un affascinante gioco di chiaroscuri, affronta la problematica del nazionalismo qualificandolo come un artificio soggettivo che trascende i limiti del linguaggio.

Selezionato a San Sebastián dopo la sua prima al Festival di Toronto, Beyond Words sostiene che non è possibile definire il nazionalismo, in quanto il suo significato va al di là delle parole.

Beyond Words è una produzione di Opus Film (Polonia) e Family Affair Films (Paesi Bassi). La compagnia tedesca Global Screen GmbH si occupa delle vendite internazionali.

Recensione: cineuropa.org

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