AN ECOLOGY OF MIND [SubITA]

Titolo originale: An Ecology of Mind
Paese di produzione: UK
Anno: 2010
Durata: 60 min.
Genere: Documentario
Regia: Nora Bateson
Musiche: Jenseits

An Ecology of Mind è un ritratto cinematografico di Gregory Bateson, antropologo, filosofo, autore, naturalista, teorico dei sistemi e regista, prodotto e diretto da sua figlia, Nora Bateson.

Il film include spezzoni dei film di Bateson girati negli anni ’30 a Bali (con Margaret Mead) e in Nuova Guinea, insieme a fotografie, conferenze filmate e interviste. La sua figlia più giovane, Nora, lo ritrae come un uomo che ha studiato le interrelazioni dei sistemi complessi in cui viviamo con una profondità motivata da rigore scientifico e integrità premurosa.

La riscoperta del lavoro di Nora Bateson documenta la vasta e continua influenza che il pensiero di Bateson ha avuto sul lavoro di una gamma incredibilmente ampia di discipline. Attraverso interviste contemporanee, insieme alle sue stesse parole, il modo di pensare di Bateson rivela approcci pratici alle enormi sfide che affrontano la razza umana e il mondo naturale.

Le teorie di Gregory Bateson, come “il doppio legame” e “il modello che collega”, continuano a influenzare i campi dell’antropologia, psichiatria, scienza dell’informazione, cibernetica, pianificazione urbana, biologia ed ecologia, sfidando le persone a pensare in nuovi modi.

Fino ad ora, il suo lavoro è stato in gran parte inaccessibile alla maggior parte di noi. Attraverso questo film, Nora Bateson si propone di mostrare che le sue idee non sono solo un alimento per la teoria accademica, ma possono aiutare a istruire uno stile di vita. Presenta il suo pensiero usando una prospettiva riccamente personale, concentrandosi sulle storie che Bateson ha usato per presentare le sue idee e su come la bellezza della vita stessa ha fornito la struttura delle sue ricerche di vita.

Questo film spera di ispirare il suo pubblico a vedere le nostre vite all’interno di un sistema più ampio – scintillante di simmetria, gioco e metafora. Un invito a fare il tipo di domande che potrebbero aiutare a rimettere insieme il mondo dall’interno.

“Quale struttura connette il granchio con l’aragosta, l’orchidea con la primula e tutti e quattro a me? E me con voi? E tutti e sei noi con l’ameba da una parte e con lo schizofrenico dall’altra?”

“Nell’insieme, non erano gli aspetti più rozzi, più semplici, più animaleschi e primitivi della specie umana che venivano riflessi nei fenomeni naturali; erano piuttosto gli aspetti più complessi, gli aspetti estetici, involuti ed eleganti degli uomini che riflettevano la natura. Non era la mia avidità, la mia risolutezza, la mia cosiddetta “animalità”, non erano i miei cosiddetti “istinti” e così via che io ravvisavo dall’altra parte di quello specchio, nella “natura”. Quello che vi vedevo erano invece le radici della simmetria umana, la sua bellezza e la sua bruttezza, l’estetica, la sensibilità stessa dell’uomo e quel pizzico di saggezza che gli è proprio.”

“L’istruzione ufficiale non insegna quasi nulla riguardo alla natura di tutte le cose che si trovano sulle spiagge e nelle foreste di sequoie, nei deserti e nelle pianure. Perfino molti adulti con figli non sono in grado di fornire una spiegazione soddisfacente di concetti come entropia, sacramento, sintassi, numero, quantità, struttura, disegno, relazione lineare, nome, classe, pertinenza, energia, ridondanza, forza, probabilità, parti, tutto, informazione, tautologia, omologia, massa, messa, spiegazione, descrizione, legge dimensionale, tipo logico, metafora, topologia, eccetera. Che cosa sono le farfalle? Che cosa sono le stelle di mare? Che cosa sono la bellezza e la bruttezza?”

“Per chiunque lavori nelle scienze dell’uomo, ciò comporta che ogni nuova scoperta e ogni novo progresso sono un’esplorazione del sé [corsivo nostro]. Quando il ricercatore comincia a sondare zone sconosciute dell’universo, l’altro capo della sonda è sempre immerso nelle sue parti vitali.”

“Che cosa intendo per “mia” mente? Direi che la limitazione di una mente individuale debba sempre dipendere da quali fenomeni desideriamo comprendere e spiegare. Ovviamente c’è un sacco di canali d’ fuori dall’epidermide, e questi canali e i messaggi da essi trasportati devono considerati parti del sistema mentale ogni volta che siano pertinenti.”

FILM E SCRITTI CORRELATI:

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