AMIGO [SubITA]

Titolo originale: Amigo
Paese di produzione: Spagna
Anno: 2019
Durata: 83 min.
Genere: Commedia, Drammatico, Horror
Regia: Óscar Martín

Lo cantava la grande artista messicana Paquita la del Barrio nel suo grande inno alla meschinità, dal titolo Rata de dos patas: “Animale strisciante, feccia di vita, sgorbio mal riuscito, subumano, spettro dell’inferno, dannato parassita, quanto male mi hai fatto…”. Ebbene, sembra che questa aspra melodia – suonata in qualsiasi karaoke di quartiere – abbia ispirato il regista Óscar Martín a scrivere la sceneggiatura del suo primo lungometraggio, Amigo, insieme ai due attori principali del film, Javier Botet e David Pareja.

I loro personaggi portano i loro stessi nomi: Botet è Javi, un povero uomo costretto a letto e su una sedia a rotelle dopo aver subito un terribile incidente, e Pareja è David, il sedicente unico amico del primo, che comincia ad “andare fuori fuoco” quando rimane senza medicine dopo aver portato Javi in una casa di campagna isolata, alla vigilia di una tempesta di neve, per prendersi cura di lui… “affettuosamente”.

Solo due personaggi – con un paio di attrici secondarie e un’apparizione a sorpresa – per un racconto di terrore, humor molto nero e violenza sfrenata che rende omaggio al cinema fantastico di serie B, quello che veniva realizzato in Spagna negli anni Settanta e che aveva Paul Naschy come suo massimo esponente.

Premiato alle rassegne Cinespaña di Tolosa e Nocturna Madrid International Fantastic Film Festival, oltre ad essere passato, tra gli altri, a Sitges e al Fantastic Fest di Austin (Texas), Amigo è un tour de force fisico e psicologico tra i due attori (molto amici nella vita vera e compagni di avventure umoristiche al di fuori di questo film), che intraprendono un duello folle tra le mura di un unico ambiente e in un passato in cui non c’erano telefoni cellulari con cui chiedere aiuto.

Guardando il film, si percepisce anche che gli interpreti si sono divertiti molto in questa battaglia senza limiti morali, dove Botet dimostra che aver interpretato esseri straordinari come la posseduta nella saga di REC, la madre spettrale di Mamá, l’extraterrestre di La reina de los lagartos e altri mostri, è un ottimo allenamento per un film con pochissimi effetti speciali o trucco, ma allo stesso livello di atrocità.

Con momenti della trama che possono ricordare Misery non deve morire, Il mare dentro, The Humbling, Che fine ha fatto Baby Jane? (o anche la serie animata Heidi… se fosse stata diretta da Haneke) e, come indica la sua pubblicità, Quasi amici, ma in chiave malsana e perversa, Amigo – titolo quanto mai ironico – sorprende per il suo approccio trasgressivo, niente di comodo o tollerabile per tutti, e per il suo ritratto della follia, della dipendenza e di quanto l’amore possa avvicinarsi all’odio quando il tradimento sostituisce la fiducia.

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