A VANISHING FOG (SubITA)

Titolo originale: Entre la niebla
Paese di produzione: Colombia, Repubblica Ceca, Norvegia
Anno: 2021
Durata: 76 min.
Genere: Drammatico, Giallo, Fantascienza, Visionario
Regia:

Il paramo di Sumapaz, antico luogo sacro in Colombia, è il più grande ecosistema di tundra alpina del mondo e una fonte di acqua potabile per gli 11 milioni di abitanti della capitale, che devono ammirare la catena montuosa con il suo spietato clima da una debita distanza. Sumapaz, lasciata al di fuori dalle attività umane e dalle regole della legge, è diventata una strada secondaria per i criminali, difesa solo da una guardia di montagna con suo padre e altri indigeni.

Il film di mescola realismo magico con elementi psico-drammatici, con un imminente disastro ecologico sullo sfondo

Il regista colombiano  torna al Tallinn Black Nights Film Festival dopo aver vinto il Premio Speciale della Giuria e il Premio FIPRESCI nel 2016 con il suo primo lungometraggio, Suave el aliento. Partecipando alla selezione ufficiale del raduno estone di quest’anno, Entre la niebla [+] è un’opera altamente enigmatica che mescola elementi di realismo magico e dramma psicologico.

Il film di Sandino non segue una narrazione precisa. Mira invece a fornire allo spettatore un’esperienza cinematografica molto particolare, che può dividere il pubblico a causa della sua natura prevalentemente frammentaria e “nebbiosa” – se mi perdonate il gioco di parole -. In dettaglio, ci concentriamo su un pastore solitario chiamato semplicemente “F” (interpretato dal fotografo Sebastian Pii, affetto dalla sindrome di Hallermann-Streiff), che funge da guardiano di una zona molto remota e montagnosa del Sud America, il Sumapaz Páramo. Fin dall’inizio, ci rendiamo conto che l’ecosistema in cui vive è in pericolo, poiché viene violentemente distrutto dall’intervento umano. Nel frattempo, F deve prendersi cura di suo padre malato (Mario de Jesús Viana).

Tutto sommato, il potenziale di Entre la niebla si basa molto sulla presenza magnetica e potente del suo protagonista. Le risorse dell’insolito attore – il suo corpo, la sua voce e i suoi movimenti – diventano una tela bianca su cui Sandino riesce a disegnare un personaggio unico e immaginario. La fiducia reciproca di Sandino e Pii nell’intraprendere questo processo creativo è evidente sullo schermo e permette a entrambi di esplorare – intimamente e profondamente – alcuni aspetti delicati della vita, come la solitudine, l’istinto, la paura e, soprattutto, l’eros. Qui, Sandino fa un lavoro eccellente e confida nella sensibilità e nelle altre qualità di Pii. In questo senso, il suo lavoro di regia può essere paragonato a quello di Matteo Garrone e Marcello Fonte in Dogman [+], o a quello di Jo Sol e Íñigo Martínez in Armugán, el último acabador [+].

Le urgenze sessuali di F occupano gradualmente sempre più spazio – e ci regalano alcune scene visivamente molto interessanti, tra cui una in cui il protagonista mima il cunnilingus leccando la parte interna di una fragola.

Fatta eccezione per alcuni effetti in CGI non del tutto convincenti (come una scala bianca che porta al cielo, che appare in una delle visioni di F), realtà e immaginazione si fondono con successo, in particolare grazie all’attento lavoro della macchina da presa di Gio Park. Il direttore della fotografia permette all’ambiente naturale e ostile, e alla nebbia, di influenzare pesantemente l’atmosfera misteriosa e scomoda del film, optando per una gamma di colori più scuri e grigi per gli esterni e più rassicuranti e caldi per gli interni.

Più avanti nel film, la componente surreale e immaginaria guadagna più importanza, quando F sogna di fuggire dalla sua desolata e deprimente e sembra imparare l’inglese, la lingua degli “astronauti” e dei “viaggiatori”. Nonostante la storia sia ambientata nelle Ande, c’è poca traccia della lingua spagnola, tranne che per due brani che fanno parte della colonna sonora. In particolare, Sandino sceglie di limitare il più possibile i dialoghi, e le poche battute che ci sono sono pronunciate in inglese o nel dialetto (fittizio) di Sunapakún, il che contribuisce a immergere lo spettatore in un lirico, ma comunque piuttosto straniante, ambientato in un “non luogo” e in un tempo imprecisato, che potrebbe essere vicino ai giorni nostri (per la presenza di alcuni oggetti più moderni, come radio e automobili).

Guarda anche  MAGNUS [SubITA] 🇳🇴

Come possiamo capire cosa sta succedendo intorno a noi? Come possiamo dare un senso al Pianeta che brucia davanti ai nostri occhi? Possiamo dare un senso a qualcosa che così tante persone, così tante generazioni prima di noi non potevano nemmeno considerare una possibilità? Uscendo da un’estate eccezionale che ha visto la regione solitamente mite in cui vivo affrontare incendi e temperature di oltre 40 gradi, la realtà sembra comunque irreale. Siamo nella tempesta, nell’occhio del ciclone, vediamo i danni intorno a noi ma siamo ancora piuttosto a nostro agio. .

cineuropa

 

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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