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Titolo originale: Ak-Nyeo
Nazionalità: Corea del Sud
Anno: 2017
Genere: Azione, Thriller
Durata: 129 min.
Regia: Jung Byung-gil
Cresciuta e addestrata in Cina come assassina, Sook-Hee nasconde la sua vera identità a tutti quando parte per la Corea, dove sogna per lei un futuro diverso Qui, ben presto, la sua strada si incrocia con quella di un uomo il cui lavoro quotidiano è quello di formare assassino e con quella di un altro, ancora più misterioso, che la sorveglia…
La prima parte del film girato completamente in prima persona è uno step qualitativo enorme all’action dell’era del digitale. Tensione ed energia vengono rielaborati in questi venti minuti in cui assistiamo alla forza distruttrice di una vendetta che non desidera un domani.
Già Hardcore! del regista Naishuller aveva dato prova di cosa significhi costruire un film in prima persona, un buon film certo, ma tecnicamente semplice perché i livelli dello scontro si limitavano ad un one-to-one, in questa magistrale opera di uno dei registi che meglio sanno usare le nuove tecnologie Byung-gil Jung siamo immersi in un tornado di attacchi, lotte, fughe, e squartamenti.
Il climax finale, invece, costruisce una lotta ed una battaglia più canonica, ma non per questa meno spettacolare e dinamica, ecco, soprattutto dinamica, in effetti la velocità è il leit motiv che unisce tutte le sequenze.
Nel mezzo viene costruita la storia di una ragazza in balia dell’ambiente e delle circostanze, privata di valori e di futuro, tradita fin nella coscienza più profonda, errori che non si possono chiamare tali, ma che le condizionano la vita. Il personaggio che nascerà alla fine stesso del film sarà quindi il risultato di una logica sequenza di causa ed effetto, è pertanto non difficile immaginarsi un secondo capitolo ancor più truculento.
Opera adrenalinica.
Recensione: adestdellacinepresa.wordpress.com