Titolo originale: Tromeo and Juliet
Paese di produzione: USA
Anno: 1996
Durata: 107 min.
Genere: Azione, Commedia, Drammatico
Regia: Lloyd Kaufman
Il giovane Tromeo Que (Will Keenan) s’innamora di Juliet Capulet (Jane Jensen), figlia del violento Cappy (William Beckwith), ex socio in affari del padre di Tromeo, Monty (Earl McKoy). Il loro amore sarà osteggiato da una spirale di bizzarra violenza che mieterà molte vittime e condurrà i due giovani verso un’inattesa rivelazione finale.
Nel 1996 il boss della Troma Lloyd Kaufman prende il comando delle operazioni e si mette al timone di questa stramba rivisitazione della celebre tragedia shakespeariana, per l’occasione intitolata (con un tocco di genio) “Tromeo And Juliet”. I punti di contatto tra le due opere sono molti, motivo per il quale il film riesce persino a distinguersi dai tanti altri prodotti Troma di taglio comedy: ovviamente si ride anche qui, ma il substrato drammatico rende “Tromeo And Juliet” una pellicola tra le più elaborate dell’intero catalogo della casa di produzione americana.
La partenza è fulminante, Lemmy Kilmister (il compianto leader dei Motörhead) ci introduce dentro questa farsa completamente fuori di testa, la storia di un ragazzo e una ragazza uniti dall’amore ma divisi dalle loro rispettive famiglie: Tromeo ha un padre che lavora nell’industria del porno, trascorre le sue giornate a masturbarsi e la sera passa il tempo in giro a divertirsi. Juliet è invece figlia di un uomo molto violento, il quale vuole dare la giovane in sposa a un macellaio, nonostante Juliet sia vegetariana. L’intreccio tra i due protagonisti diventa sempre più ingarbugliato, fino alla scoperta sconvolgente della loro relazione incestuosa che comunque non cambia di una virgola il (felice) destino dei due amanti.
“Sai com’è il mondo di oggi. Ci sono orge, pervertiti, l’anoressia… ed è tutto di moda. Aggiungiamo solo un po’ di incesto e presto il mondo sarà un unico grande abbraccio”, dopo neppure cinque minuti “Trome And Juliet” mette subito in chiaro la sua natura irriverente e politicamente scorretta, aggiungendo qua e là una componente erotica non troppo velata che ne acuisce ogni intento. Kaufman vuole distruggere le convenzioni borghesi, prendendosi gioco dei rapporti familiari senza mostrare pietà per nessuno e aggirando i tabù della società occidentale (Tromeo e Juliet raggiungono il loro scopo proprio perché se ne infischiano dei diktat). Il risultato, pur con i suoi limiti evidenti, è piacevole e divertente, anche se ci chiediamo cosa sarebbe potuto diventare un film del genere se solo fosse stato diretto da John Waters (e interpretato dalla sua folle combriccola di attori). Lloyd Kaufman ha meno carte da giocare e si difende come può, aggiungendo del sale qua e là con qualche scena splatter (la testa che vola sul cofano dell’allegra famigliola non si dimentica) e una certa fantasia trash davvero invidiabile (il pene gigante o il grembo ripieno di patatine e topi di fogna!). Tutto ciò consente al film di entrare nella storia della Troma, perché “Tromeo And Juliet” non è altro che rock and roll fatto cinema, parola di Lemmy Kilmister.
“Body piercing, kinky sex, dismemberment. The things that made Shakespeare great”. Secondo voi il noto drammaturgo inglese si starà ancora rivoltando nella tomba?
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