Titolo originale: Too Late
Paese di produzione: USA
Anno: 2015
Durata: 107 min.
Genere: Drammatico, Poliziesco, Thriller, Noir
Regia: Dennis Hauck
Quando una giovane donna di nome Dorothy scompare nel nulla, la sua preoccupata famiglia ingaggia l’investigatore privato Mel Sampson per scoprire cosa le è realmente accaduto. Muovendosi nel ventre più oscuro di Los Angeles, Mel intuisce che la sua connessione con Dorothy è più forte di quanto chiunque altro sappia e più scava nel passato della ragazza più è costretto a confrontarsi con il proprio.
Un noir tanto classico quanto atipico. Una storia violenta e romantica, girata in cinque piani sequenza e interpretata da un cast da paura. Too Late è una piccola bomba.
Too Late inizia sulle colline della City of Angels, con incontri casuali tra personaggi altrettanto casuali. Una giovane ragazza dalle idee confuse, una coppia di improbabili spacciatori, un curioso ranger che mangia una mela appollaiato su un albero. Poi una telefonata, un equivoco, un omicidio, una fuga, un arrivo. E a quel punto i titoli di testa, dopo 20 minuti di film, dopo 20 minuti di piano sequenza. E’ un inizio folgorante. A dirla così può sembrare la classica sboronata dell’ennesimo giovane autore che gioca a fare il gradasso, ma non è così. Di piani sequenza ce ne saranno altri 4, tutti lunghissimi, perfetti, arroganti quanto basta, ma sempre tenuti in mano alla grande da Dennis Hauck, regista classe 1979 al suo primo lungometraggio dopo 2 corti.
Sequenza dopo sequenza entriamo in una storia che prende gli elementi classici del noir, li mescola a dinamiche più moderne (i Coen più di Tarantino sono i punti di riferimento) e gioca con i personaggi e le linee temporali, sorprendendo lo spettatore fino agli ultimi minuti. Il protagonista, Sampson (il cui volto è quello di un John Hawkes enorme), è un investigatore privato col baffetto e la sigaretta sempre in bocca, che passa con nonchalance dai locali di striptease dei bassifondi alle ville dei ricconi, prendendosi una marea di botte ma portando a casa sempre (o quasi) il risultato. E’ il classico antieroe per il quale non si può non fare il tifo, soprattutto quando col passare dei minuti viene a galla il suo lato più nascosto, quello di uomo romantico e ferito.
Ci sono poi le belle donne (il trio da far girar la testa è composto da Crystal Reed, Dichen Lachman e Vail Bloom), i criminali (un Robert Forster sempre impeccabile), i ricatti, le estorsioni, gli omicidi, i colpi di scena…insomma tutte le cose che ci piacciono del noir, con sullo sfondo una Los Angeles impassibile e crudele. Spesso Too Late sembra un mero esercizio di stile (il film tra l’altro è girato tutto in 35 mm), ma Hauck riesce ad evitare il rischio dell’opera fine a sè stessa con una scrittura tanto vivace quanto avvincente. Il rischio di annoiarsi è pari a zero, quello di innamorarsi piuttosto alto.
Versatevi un whisky, accendetevi una sigaretta e schiacciate play.
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