THE GHOSTMAKER [SubITA]

Titolo originale: The Ghostmaker
Nazionalità: USA
Anno: 2012
Genere: Fantascienza, Horror, Thriller
Durata: 91 min.
Regia: Mauro Borrelli

Mauro Borrelli e il suo The Ghostmaker, un horror fantascientifico che indaga il mistero della morte. In sala grazie a Distribuzione Indipendente.

Questi fantasmi
Un di amici scopre una bara del XV secolo che permette loro di muoversi e agire sotto forma di fantasmi evanescenti. Mentre le prime avventure nel mondo degli spiriti sono giocose e innocenti, ben presto la facoltosa macchina manifesta impulsi pericolosi e deviati, che vanno di pari passo con i desideri dei giovani ragazzi. Verranno così trascinati in un mondo cupo e segnato dal male, dove la linea tra la vita e la morte non sarà più così netta. Una piccola produzione statunitense per un sorprendente fanta-horror dalle tinte anni ’80, in cui i fantasmi non sono oscure presenze provenienti dall’aldilà, ma individui del nostro mondo che possono sperimentare la morte e tornare indietro per raccontarla… [sinossi]

Inizia l’anno nuovo e torna Distribuzione Indipendente. Il progetto distributivo, creato e gestito da Giovanni Costantino, Alessandra Sciamanna e Daniele Silipo, non aveva dato segno di sé ai nastri di partenza della nuova stagione cinematografica dopo la discussa pausa estiva. Tra l’autunno del 2011 e il maggio del 2012 Distribuzione Indipendente aveva portato sugli schermi dei cinema d’essai d’Italia la bellezza di dodici lungometraggi, ai quali vanno aggiunti tre pacchetti dedicati ai lavori sulla breve distanza: un modo per dare voce a quel cinema sommerso, indipendente di nome e di fatto, che con grande fatica riesce a farsi strada negli intricati garbugli del sistema distributivo nazionale. Documentari, horror, thriller, film d’animazione, ma anche drammi intimisti, lasciati spesso criminosamente in secondo piano, abbandonati al loro destino e (nella maggior parte dei casi) a un quasi certo oblio. Un progetto di questo tipo è dunque di fondamentale importanza, soprattutto in tempi di crisi economica come quelli attuali, ed è proprio per questo che il ritorno sul proscenio di Distribuzione Indipendente va salutato con soddisfazione e un naturale sospiro di sollievo. Un catalogo meno fitto – fino a giugno è prevista “solo” un’uscita al mese – ma la stessa filosofia alla base del tutto, che si allarga questa volta anche a produzioni straniere rimaste finora inedite.

È il caso di The Ghostmaker, film statunitense che viene alla luce però grazie all’ingegno di un italiano “espatriato”, vale a dire Mauro Borrelli. Come illustratore e conceptual artist Borrelli è una delle figure cardine della Hollywood contemporanea, grazie ai suoi lavori per Terry Gilliam (Le avventure del Barone di Munchausen), Francis Ford Coppola (Il padrino parte III, Bram Stoker’s Dracula), Bernardo Bertolucci (Piccolo Buddha), Gus Van Sant (Psycho), Ang Lee (Hulk), Ben Stiller (Tropic Thunder), M. Night Shyamalan (L’ultimo dominatore dell’aria), e soprattutto Tim Burton (Il mistero di Sleepy Hollow, Planet of the Apes, Dark Shadows). La sua professionalità si è sposata anche a clamorosi blockbuster quali la saga di Pirati dei Caraibi, Captain America e Battleship, a dimostrazione ulteriore della capacità di Borrelli di integrarsi alla perfezione con il sistema hollywoodiano. Un’evidenza palesata anche da The Ghostmaker, quarta incursione alla regia per quel che concerne i lungometraggi dopo l’esordio Goodbye, Casanova (2000), Branches (2004) e il thriller sovrannaturale Haunted Forest (2007).
The Ghostmaker è un film che si muove con intelligenza sul confine che separa l’horror dalla fantascienza: se l’idea di una macchina in grado di trasportare i viventi nell’esperienza ectoplasmatica dei fantasmi è infatti legata a doppio filo al cinema del terrore, Borrelli la riconduce nei meandri della sci-fi creando la cosiddetta “macchina fantasma” e attribuendola al fantomatico e geniale costruttore del 1400 Wolfgang von Tristen. In questo modo il film vive su due registri, paralleli ma tra loro non antitetici – una riproposizione, a voler essere capziosi, del doppio livello di realtà su cui si articola la narrazione stessa – e si permette di sfruttare tutte le armi a propria disposizione, tra riflessi di Ghost e omaggi più o meno dichiarati a Linea mortale di Joel Schumacher, altra pellicola che concentrava la propria attenzione sulla vita al di fuori del proprio corpo.

Nonostante un ritmo a volte altalenante e una parte centrale in cui lo svolgimento della trama sembra improvvisamente raggelarsi, The Ghostmaker riesce a mantenere alta l’attenzione dello spettatore grazie a una messa in scena minuziosa, che fa del low-budget un elemento di forza e si riallaccia, da un punto di vista strettamente estetico, all’exploitation hollywoodiano degli anni Ottanta. Da quell’epoca derivano la bella notturna curata da Eric Gustavo Petersen (una gavetta trascorsa principalmente nell’ambito dei cortometraggi) e, più in generale, il mood di cui è impregnato il film. Un’occasione per assistere al confronto tra un regista italiano e la macchina industriale statunitense: non quella delle grandi produzioni, ma quella dei progetti a basso costo, destinati a volte esclusivamente al mercato home video, partoriti con passione e competenza e che, nonostante qualche pecca e imperfezione, viene naturale difendere a spada tratta. Perché un prodotto medio come The Ghostmaker – che, a scanso di equivoci, non manca comunque certo di inventiva: vedere per credere la bella idea della Morte e delle sue apparizioni – è proprio ciò che manca all’attuale sistema produttivo italiano, come Distribuzione Indipendente va predicando da più di un anno, oramai. La speranza è che la sua voce non finisca per cadere nel vuoto…

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