THE FORBIDDEN ROOM [SubITA]

Titolo originale: The forbidden room
Paese di produzione: Canada
Anno: 2015
Genere: Commedia, Fantastico, Visionario
Durata: 119 min
Regia: Guy Maddin

Tutto ha inizio con l’equipaggio di un sottomarino che sembra destinato a morire sul fondo dell’oceano. L’improvvisa comparsa di un boscaiolo, in fuga da un di banditi delle foreste, cambia tutto. E poi ancora un battaglione di bambini soldato, un famoso chirurgo, una ragazza in viaggio sul treno che va da Bogotà a Berlino, una donna bellissima da salvare… L’anarchia si fa racconto, il caos diviene cinema, il film esplode in mille frammenti di narrazione colorati.

Siamo quasi alla fine dell’edizione 2015 del Torino Film Festival che anche quest’anno ha proposto una ricca per quantità e qualità con circa 150 opere in programmazione, tra le quali 50 anteprime mondiali suddivise per sezioni. Nella sua 33° edizione, il festival del cinema ospite nella capitale sabauda ha un fiore all’occhiello: la sezione After Hours (più horror e disaster che mai) dedicata al cinema di genere. Questa sezione comprende pellicole sperimentali e progetti cinematografici fuori dagli sche(r)mi, alcuni dei quali, probabilmente, non arriveranno nei cinema italiani. Uno dei lavori che meglio ha rappresentato l’ After Hours è senza dubbio The Forbidden Room, film scritto e diretto dal duo di film-maker canadesi, autodidatti, Guy Maddin e Evan Johnson. In questo lungometraggio ciò che più affascina è lo icastico dei due cineasti, improvvisatisi in un rimescolamento tra cinema di propaganda sovietico ed il muto degli anni venti, accompagnato ad una sceneggiatura che è un concentrato di bizzarria al limite del nonsense e di rinvii a cliché psicoanalitici di matrice freudiana. Un esperimento di nicchia piuttosto originale e ben lungi dalle logiche di mercato. Le atmosfere, che Maddin e socio hanno scelto per questo film, sono trasognanti e inquietanti al tempo stesso, e rievocano i topoi delle avanguardie dell’espressionismo tedesco. Il film punta su un’intensa espressività delle immagini, risultato di un inedito mix di “sottogeneri” cinematografici come lo slapstick comedy dei Fratelli Marx, le soluzioni di montaggio del found footage tipiche del cinema underground anni ‘50, l’utilizzo del linguaggio del stereotipato alla Buster Keaton, per giungere, infine, ad un’interpretazione delirante della realtà in chiave umoristica. Certo, l’artificio distopico è estenuante in alcuni passaggi, ma se si accettano le regole del gioco, si verrà premiati da una visione vorticosa e ricca di stimoli visivi e sonori di grande spessore. Infatti, i due registi giocano moltissimo anche con gli elementi cromatici, passando da un filtro bianco e nero a tonalità acide e posticce secondo un criterio perfettamente armonico e un equilibrio meravigliosamente costruito. La trama è composta da diversi episodi tutti a carattere assurdo e fortemente enigmatico, nei quali è un’impresa impossibile trovare una consequenzialità tra un prima e un dopo. Difficile individuare la genesi del racconto e, più ancora, un filo logico. Piuttosto, il senso di progressiva estraniazione avvolge lo spettatore in una spirale di fumo in cui dentro ogni singola storia c’è una storia, connessa ad un’altra storia da cui si genera un’altra storia e così all’infinito. All’interno di un sottomarino – scena iniziale del film – compare improvvisamente un boscaiolo che nessuno dell’equipaggio aveva mai visto prima: sarà il prologo di un intricato viaggio nei luoghi più oscuri e reconditi della mente umana. Una divagazione psichedelica a volte angosciante, altre volte mistica, e altre ancora erotica. A un certo punto le suggestioni diventano così numerose che non si possono staccare gli occhi dallo schermo. Improvvise accelerazioni narrative vengono seguite da momenti più meditativi: questa struttura complica le cose, per un’opera che di suo non sarebbe semplice da riassumere. The Forbidden Room sorprende spettatori e appassionati del genere, con i suoi trompe-l’œil e le sue virate nella fantasticheria. O, più semplicemente, questo non è cinema per tutti.

Guarda anche  THE ENDLESS (SubITA)

Recensione: sentireascoltare.com

 

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By Anam

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