TAKE ME TO THE RIVER [SubITA]

Titolo originale: Take Me to the River
Paese di produzione: USA
Anno: 2015
Durata: 84 min.
Genere: Drammatico
Regia: Matt Sobel

Il genere è, per quanto riguarda il cinema, un tacito accordo tra regista e spettatore. Mentre i generi sono usati per categorizzare i film, per identificarne le qualità che li definiscono e raggrupparli con altri film con qualità simili, essi funzionano anche come un modo per i registi di comunicare con il loro pubblico. Come spettatori di film, utilizziamo il genere come una sorta di tabella di marcia per navigare in certe aspettative e anticipare il nostro godimento del film. I registi, d’altra parte, usano il genere per comunicare queste aspettative ai potenziali spettatori e stabilire certi parametri artistici con i quali possono anche anticipare, in misura minore, la ricezione del loro lavoro da parte del pubblico.

Quando realizza un western, un regista sa che ci sono certe aspettative particolari al genere; gli spettatori vogliono generalmente vedere film ambientati nel passato, spesso in America, con vasti paesaggi, scontri a fuoco, e cattivi, per non parlare delle varie scelte stilistiche, spesso legate alla musica familiare, alla messa in scena e all’esposizione. Nei film horror, gli spettatori si aspettano di essere spaventati, o per lo meno “inquietati”, e questo può essere ottenuto attraverso una varietà di forme narrative e pratiche stilistiche diverse. Tuttavia, ci sono alcuni film che apparentemente sfidano questi generi, o si trovano alla periferia della loro rispettiva classificazione di genere, o addirittura combinano elementi di vari generi, confondendo così ogni speranza di vera classificazione. È il caso del film di Matt Sobel del 2015, Take Me to the River. Anche se con ogni approssimazione, Take Me to the River non è un film horror, produce un senso di “art-horror” per gli spettatori, tanto che lavora per trascendere il genere mescolando elementi narrativi e stilistici disparati.
(https://philosophyinfilm.com/)

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