PROBLEMISTA (SubENG)

Titolo originale: Problemista
Paese di produzione: USA
Anno: 2023
Durata: 104 minuti
Genere: Commedia, Fantastico, Satirico
Regia: Julio Torres

Sinossi:
Alejandro, giovane aspirante designer di giocattoli proveniente da El Salvador, cerca disperatamente di restare negli Stati Uniti mentre il visto gli scivola via dalle mani. Finisce invischiato in una collaborazione assurda con un’artista newyorkese imprevedibile e ingestibile, trasformando la burocrazia dell’immigrazione in un labirinto onirico, assurdo e pieno di incubi amministrativi.

Recensione:
Problemista è un piccolo miracolo di immaginazione burocratica, un film che prende l’orrore quotidiano dell’immigrazione negli Stati Uniti e lo trasforma in un mosaico fiabesco, crudele e tenerissimo. Julio Torres, con quel suo stile brillante e nevrotico, scolpisce un mondo dove i moduli governativi hanno la logica dei sogni, i call center assomigliano a cerchi infernali e ogni passo verso la salvezza sembra un test di sopravvivenza cucito addosso all’individuo che lo affronta.

La New York che vediamo non è una città, ma un organismo caotico e pulsante: un’entità che assorbe energie, che giudica, che respinge chi non ha le chiavi decodificatrici del suo linguaggio segreto. Alejandro, con la sua timidezza e la sua testarda fantasia, diventa una sorta di eroe kafkiano dal cuore gentile. La sua missione non è solo ottenere un permesso, ma proteggere il sogno stesso di avere un’identità definita in un mondo che ti vuole liquido, sacrificabile, intercambiabile.

Torres lavora con simboli, metafore, oggetti che si animano come in un collage psichedelico. Ogni ostacolo burocratico assume una forma visiva, tangibile, spesso comica ma sempre inquietante: gli uffici diventano labirinti, le scadenze orologi famelici, le email entità ostili. Tutto sembra progettato per ricordarti che la tua vita dipende da incastri invisibili, da decisioni arbitrarie, da agenti senza volto.

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Il vero colpo di genio è il personaggio di Elizabeth, un’artista fuori controllo interpretata come una tempesta emotiva ambulante. La sua presenza è una collisione tra creatività, paranoia e ego ipertrofico — ma è anche una lente attraverso cui vediamo l’impossibilità di sopravvivere da soli in un sistema disumano. Lei e Alejandro non si capiscono, non si scelgono davvero, ma si usano a vicenda come boe in un mare amministrativo che vuole inghiottire entrambi. È una relazione tossica e salvifica allo stesso tempo.

Il film brilla perché non cade mai nella trappola del cinismo. È satira, sì, ma piena di tenerezza. È crudele, ma anche pieno di stupore. La sua forza sta nel mostrare che dietro la violenza silenziosa delle scartoffie, delle attese infinite, delle risposte automatiche, c’è un essere umano che continua a immaginare, a creare, a sognare.

In fondo Problemista è una favola contemporanea sul diritto di immaginarsi un futuro, anche quando tutto intorno sembra volerti sgonfiare, spingere ai margini, cancellare. Torres firma un’opera che è insieme una confessione, una protesta e una carezza: un invito a non cedere, anche quando il mondo si comporta come un puzzle impossibile da completare.

By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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