PERE UBU – tre dischi e tre libri

“Cos’è il punk nell’anno 2019? L’iterazione originale era una spudorata strategia commerciale. La sua critica sociale era una goffa contorta dalla locale di un’ al largo delle coste europee.
È ironico che ora i giornalisti ci chiamino Post-Punks. Come funziona? La costante necessità di incasellare i generi è una in cui nessun fan o dovrebbe cadere. A chi importa come ci chiamano? Solo a loro.” (D. Thomas)

Dal link in basso si possono scaricare tre dischi “concept” del loro periodo più recente (in mp3), ciascuno accompagnato dal che descrive il di riferimento, scritto dal leader della band e tradotto in italiano da me medesimo in quanto tale. Ogni disco, tramite queste letture si è trasformato in una gigantesca bolla di immagini, storie e atmosfere che solleticano la mia personale predilezione per tutto ciò che è “interdisciplinare”.

“La coscienza può tessere artifici complessi ma, il più delle volte, è non lineare, metaforica e piena di contraddizioni”. (D. Thomas)

I dischi sono:
Lady From Shanghai (2013), trasversalmente ispirato dall’omonimo film del ’47 di Orson Welles.
Carnival of Souls (2014), ispirato all’omonimo horror cult degli anni 60.
The Long Goodbye (2019), che invece fa riferimento agli omonimi e film.

Guarda anche  THE EYE'S DREAM (SubITA)

I sono:
Chinese Whispers (su “Lady from Shanghai”)
Cogs (su “Carnival of Souls”)
Buzz (su “The Long Goodbye”)

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