PASSEIO COM JOHNNY GUITAR [SubITA]

Titolo originale: Passeio com Johnny Guitar
Paese di produzione: Portogallo
Anno: 1996
Durata: 4 min.
Genere: Corto
Regia: João César Monteiro

Passeio com Johnny Guitar (“Una passeggiata con Johnny Guitar”) evoca un capitolo dell’histoire(s) du cinéma di João César Monteiro. In quell’ora insonne e delirante in cui la notte lascia il posto al giorno, questo cortometraggio riesce a percorrere una grande distanza in soli tre minuti e mezzo. Tracciando le relazioni tra suono e immagine, corpo e memoria, gesto e affetto, Monteiro dispiega una vasta costellazione cinefila che gravita intorno a una scena di Johnny Guitar (1954) di Nicholas Ray.

Un vecchio allampanato, preceduto dalla sua tosse, torna a casa da solo. Fuma una sigaretta e avanza per una tipica strada acciottolata di Lisbona, dando la buonanotte a un altro fumatore solitario. Installata nella sua testa, la colonna sonora della scena più famosa di Johnny Guitar – il nuovo incontro tra Vienna (Joan Crawford) e Johnny (Sterling Hayden) – inizia a suonare. Gli spettatori che conoscono l’opera di Monteiro sanno che quest’uomo leggermente curvo, tutto vestito di bianco, è João de Deus. Questo personaggio, inventato e interpretato dallo stesso regista, è il protagonista di una trilogia che comprende Recollections of the Yellow House (1989), A Comédia de Deus (1995) e As Bodas de Deus (1999).
Prima di entrare in casa sua, João de Deus è distratto dalla vista di una donna che si pettina nel palazzo di fronte. Mentre il dialogo tra Vienna e Johnny inizia a svolgersi sulla colonna sonora, João osserva questa donna mentre fuma un’altra sigaretta. Nella terza inquadratura, João è seduto alla sua scrivania. Il tormentone Johnny Guitar continua. Improvvisamente, João si alza, tira indietro le tende e apre la finestra della stanza. Appoggiato alla ringhiera, accende la sua terza sigaretta e canticchia lo spartito musicale. Con le sue case apparentemente incastrate l’una sull’altra, la città sembra un decoro artificiale ed espressionista: uno sfondo piatto, bianco e nero, intriso di sfumature blu, con solo un paio di tetti che mostrano macchie di ruggine. Quando viene pronunciata l’ultima battuta del dialogo della scena di Johnny Guitar, João de Deus si gira verso di noi ed esce dall’inquadratura.
Poi, un piccolo colpo di grazia: assistiamo all’arrivo di un’alba. Questo momento sembra l’apparizione del raggio verde di Éric Rohmer. Certo, un’alba tipica è un fenomeno meno straordinario di un raggio verde. Ma questo piccolo miracolo coinvolge molti movimenti complementari, una sorprendente congiunzione di forze che operano allo stesso tempo: l’uscita del personaggio dall’inquadratura, aprendo così la nostra visione del paesaggio urbano; un leggero affinamento della definizione focale dell’immagine; il lento avanzare e girare della macchina da presa; la prima luce del giorno che irrompe e trasforma completamente il mondo.

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