Titolo originale: Yuke yuke nidome no shojo
Nazionalità: Giappone
Anno: 1969
Durata : 65 min
Genere : drammatico
Regia: Kōji Wakamatsu
Poppo è una liceale che viene stuprata da un gruppo di teppisti sul tetto di un alto condominio. Ad assistere al crimine c’è Tsukio, un adolescente che nasconde un macabro segreto. Sarà proprio a Tsukio che Poppo parlerà la mattina seguente, chiedendogli di ucciderla e di porre fine alla sua sofferenza…
Eccolo qui, il film che ritengo (insieme allo splendido “Violated Angels”, da me sempre tradotto) il capolavoro di Wakamatsu: un film feroce e crudele, ma non per questo privo di poesia o romanticismo, “Go Go Second Time Virgin” è un’opera imperdibile per qualsiasi amante del cinema. Come avvenne anche per “Violated Angels” la durata e la trama fanno pensare ad un pinku eiga con stupri e violenza, ma il film è ben altro. Grazie ad una splendida e ben congedata regia del maestro, quello che appare di fronte ai nostri occhi è un affresco di vita e morte. Un capolavoro da non perdere, con quei suoi giochi visivi e gli immancabili sbalzi da bianco e nero e colore, che da sempre garantiscono il marchio di fabbrica del geniale regista nipponico (eccezion fatta per le sue ultime opere).
Sospeso tra la ricerca della felicità dopo un’umiliazione e il probabile amore, “Go Go Second Time Virgin” si dimostra come un pezzo d’arte del cinema giapponese degli anni ’60. Indimenticabile il finale che mozza il fiato. Da vedere assolutamente.
Recensione: asianworld.it