FRANCE, INCORPORATED (SubITA)

Titolo originale: France société anonyme
Paese di produzione: Francia
Anno: 1974
Durata: 98 min
Genere: Commedia, Drammatico, Thriller, Fantascienza, Visionario
Regia: Alain Corneau

Michel Bouquet è un boss dello spaccio di droga. Il suo impero si estende ben oltre i confini del paese in cui gli stupefacenti vengono liberalizzati. Catturato e quasi ucciso dai nemici americani, è tenuto artificialmente in grazie ad alcune macchine. Il film ha inizio nel futuro: il boss, uscito dall’ibernazione, attraverso un flash-back racconta la sua storia alla donna nuda che lo ha liberato.

France Société Anonyme (1974) – Visione psichedelica di un futuro troppo attuale

Ci sono film che attraversano il tempo come meteore impazzite, e poi ci sono quelli che, pur essendo nati in un passato ormai lontano, sembrano parlare direttamente al nostro presente. France Société Anonyme di Alain Corneau appartiene decisamente alla seconda categoria. Realizzato nel 1974, ma con un’audacia stilistica e concettuale che lo rende ancora disturbante e affascinante, questo piccolo cult della fantascienza distopica francese ci porta in un futuro e paradossale dove il consumo di è legalizzato e la società è controllata da un potere che si nasconde dietro il volto dell’illusione e della manipolazione.

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Una distopia colorata e allucinata

La storia è raccontata attraverso la confessione di un ex trafficante di droga, interpretato da Michel Bouquet, che narra il suo passato da criminale in un mondo dove ormai il consumo di stupefacenti è diventato parte della quotidiana. Il film utilizza questa premessa per esplorare una società in cui il non avviene più tramite la repressione diretta, ma attraverso la somministrazione sistematica di droghe, un tema che, tra le righe, fa riflettere sulla progressiva normalizzazione della dipendenza e della distrazione di massa.

Lo stile visivo è una delle componenti più affascinanti dell’opera: colori acidi, montaggi frenetici, un’ che ricorda i fumetti underground e il cinema sperimentale della fine degli anni ’60. Corneau mescola pop art, cinema politico e suggestioni psichedeliche, costruendo un mondo in cui il kitsch diventa un’arma per l’alienazione.

Critica sociale mascherata da -fi

Al di là della sua confezione lisergica, France Société Anonyme è un film che parla di noi, di come il potere si adatti ai tempi, passando dalle manganellate in piazza alla gestione morbida del consenso attraverso il e l’intrattenimento. In un’epoca in cui si discute di algoritmi, distrazione digitale e tecnocontrollo, il film di Corneau suona quasi profetico. Se negli anni ’70 la paura era che le diventassero uno strumento di dominio, oggi potremmo dire lo stesso delle notifiche push, del binge-watching e della gratificazione immediata servita su schermo.

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Un’opera ancora attuale?

France Société Anonyme non è un film perfetto. La narrazione frammentata, l’estetica volutamente sopra le righe e alcune scelte stilistiche estreme potrebbero renderlo ostico a chi cerca una visione più lineare. Ma per chi ama il cinema fuori dagli schemi, la fantascienza che non si limita a esplorare futuri improbabili, ma che scava nel con sguardo visionario, questo è un film da recuperare. Un’opera che, tra deliri psichedelici e momenti di cupa lucidità, ci ricorda che la vera distopia è sempre quella che non riusciamo a riconoscere mentre ci viviamo dentro.

 

 

By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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