Titolo originale: Eolomea
Paese di produzione: Germania dell’Est
Anno: 1972
Durata: 82 min.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Fantascienza
Regia: Herrmann Zschoche
Otto navi scompaiono e i contatti radio con la stazione spaziale Margot si interrompono. Per questo, la professoressa Maria Scholl decreta il coprifuoco per tutte le altre navi in volo nello spazio. D’improvviso, però, arriva un misterioso messaggio in codice proveniente dalla costellazione del Cigno, composto di una sola misteriosa parola: Eolomea. La professoressa Scholl, accompagnata dall’eccentrico capitano di sala Daniel Lagny, decide di compiere un rischioso viaggio verso la stazione spaziale Margot per risolvere l’enigma del messaggio.
Fantascienza made in Germania Est. Filosofia anni ’70, avanguardia e persino qualche influenza pop. Good karma…
Parola d’ordine: libertà. Il film di Zschoche porta in scena, subdolamente, il sogno di migliaia di tedeschi imprigionati a est. C’è roba buona in abbondanza: una bella storia, una splendida scenografia scintillante, concetti mai banali e persino una sceneggiatura dalla struttura tutt’altro che all’antica. I crucchi dell’ est qui guardano oltre il Muro e, se EOLOMEA non è un capolavoro, poco ci manca.
Assolutamente sorprendente, anche perché il senso intrinseco della vicenda resta oscuro fino al notevole finale, dove il simbolico viaggio diviene chiaramente metafora di fuga dal regime. Pretenzioso? Forse, ma la pretenziosità qui non è un difetto, anzi amplifica l’effetto di un film tra l’altro per buona parte scritto senza seguire un rigoroso ordine cronologico di eventi.
E se i piccoli salti temporali a tutta prima lasciano perplessi, poi si rivelano punto di forza non da poco, soprattutto quando il mistero delle astronavi scomparse viene svelato. I costumi anni ’70, gli interni sfavillanti e i personaggi interessanti, completano il quadro di un’opera affascinante che rientra in quella fantascienza colta, citazionista e mai superficiale a cui si perdona volentieri anche qualche passaggio un po’ noioso. Assolutamente da vedere.
Curiosità: a causa del film il regista Herman Zschoche fu accusato dalla critica della Germania Est di essere nichilista, scettico e ostile nei confronti della realtà.
Curiosità numero 2: mentre nel 1972 EOLOMEA LA SIRENA DELLE STELLE si preparava a sbarcare nei cinema dell’ Est, i governi delle due Germanie stabilivano che il Muro di Berlino era ufficialmente invalicabile.
Curiosità numero 3: il film in Occidente è circolato per anni mutilato di ben dodici minuti.
Curiosità numero 4: le scene con le astronavi furono girate tutte di notte perché il traffico fuori dal palazzo, dove era allestito il set, faceva tremare i fili che servivano a muovere i modellini.
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