Titolo originale: Eat Me
Nazionalità: USA
Anno: 2018
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 95 min.
Regia: Adrian Cruz
Nel corso di una notte tortuosa, una donna che cerca di suicidarsi e un intruso violento che entra in casa sua e che le salva la vita, mettono alla prova i limiti della sopportazione umana e i confini del perdono.
Il thriller, adattamento dell’acclamata drammaturga Jacqueline Wright della sua piece LA Weekly, è stato prodotto da Flo Speakman e Dena Hysell e vede protagonisti la sceneggiatrice stessa, Brad Carter (True Detective) e Michael Samus Wiles (Breaking Bad, Fight Club).
Questo film, girato in pochi giorni in casa della stessa autrice, racconta una storia, o descrive più che altro una situazione, potenzialmente truce, estrema e violenta, ma che non esce mai da quell’aria farsesca tipica dei film teatrali come questo, con una singola ambientazione casalinga (a parte qualche breve excursus immaginifico). Ma forse il farsesco è dovuto anche ad alcune sequenze di delirio verbale un po’ grottesco e simpatica violenza linguistica che testimoniano la natura costretta e potenzialmente depressa dei due protagonisti, i quali vivono vite non loro, dietro a maschere disegnate dall’ambiente circostante, come brevemente ma efficacemente raccontato dalla protagonista / autrice del film.
Durante la prima parte, la scena si svolge sempre con un sottofondo di TV accesa, su dei vecchi sketch televisivi tipicamente americani, che sembrano intervenire nell’ambiente con fugaci commenti o parziali premonizioni (almeno così m’è parso).
Un unico piccolo accenno specifico che mi sento di fare (per me qualunque cosa detta di un film prima della sua visione, financo il titolo, è spoiler) è al mirabile gesto iniziale della protagonista, tramite cui ne facciamo la conoscenza, di attingersi a preparare una grossa valigia ma cambiando poi idea e risolvendosi ad una più saggia decisione.
Buona visione – Fra
Recensione: facebook.com/subitafrancescovecchi