Titolo originale: Britannia Hospital
Paese di produzione: UK
Anno: 1982
Durata: 116 min.
Genere: Commedia, Satirico, Fantascienza, Visionario
Regia: Lindsay Anderson
Il Britannia Hospital, complesso sanitario di avanguardia, si prepara a ricevere la visita della Regina in occasione dell’apertura del modernissimo Centro di ricerche mediche. Mick Travis, reporter più interessato allo scandalo che alla cronaca obiettiva, gira per i padiglioni registrando di nascosto con una telecamera in miniatura ed è testimone della protesta di coloro che rivendicano parità di trattamento tra pazienti poveri e pazienti facoltosi, di varie meschinità e inefficienze tra i primari e il personale e dei segretissimi esperimenti chirurgici del folle dottor Millar che, assemblando parti anatomiche sottratte a cadaveri diversi, lavora al progetto “Genesi” per la creazione di un uomo artificiale. Mentre lo scienziato, scoperto l’intruso, non esita a decapitarlo per trapiantarne la testa sul mostro al quale sta dando la vita, sulla strada i manifestanti impediscono l’ingresso al corteo regale tanto da spingere la Regina e il suo seguito a fingersi vittime di un attentato pur di poter accedere nelle corsie. L’ospedale è ormai preda del caos più completo: la creatura nata in laboratorio compie una strage prima di essere a sua volta decapitata; un’infermiera amica di Travis tenta di denunciare l’accaduto e medici, malati e manifestanti si ritrovano in aula magna ad ascoltare le farneticazioni urlate da un supercervello – ultima creazione del dottor Millar – che si paragona a Dio e inneggia al superuomo, alla pace e al progresso.
Visionario, irriverente, provocatorio, apocalittico, Britannia Hospital chiude il percorso della satira corrosiva iniziata con If… e proseguita con O Lucky Man. Classe media, establishment politico, stampa, televisione e sindacati sono altrettanti bersagli di un’iperbolica satira che ridicolizza i modelli di un sistema liberal-capitalistico pericolosamente imprigionato nella forma vuota delle convenzioni, nelle ipocrisie farisaicamente nascoste e nella violenza eretta a strumento di controllo sociale. Meno originale, forse, dei due film precedenti, ma senza dubbio fragoroso nel suo umorismo nero e stimolante nelle sue riflessioni, Britannia Hospital è anche un esercizio di stile che rielabora temi e idee da generi ben definiti come la fantascienza sociologica, l’horror e la commedia grottesca.Malcolm McDowell, non più assoluto protagonista, interpreta per la terza volta il ruolo di Mick Travis, simbolico testimone, portavoce e vittima di una generazione cresciuta (e irrisolta) tra ribellione, innocenza e cinismo borghese.
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I’m A Fucking Dreamer man !