BE MY CAT: A FILM FOR ANNE [SubITA]

Titolo originale: Be My Cat: A Film for Anne
Paese di produzione: USA
Anno: 2015
Durata: 87 min.
Genere: Horror, Thriller
Regia: Adrian Tofei

In Romania, un ragazzo che ha sviluppato una vera e propria ossessione nei confronti dell’attrice Anne Hathaway inizia a riprendere delle scene estreme e scioccanti servendosi di tre ragazze. Le riprese dovrebbero servire a convincere la Hathaway delle sue capacità di filmmaker e indurla a prendere parte al suo prossimo film. 

Be My Cat: A Film for Anne è uno dei found footage più originali dal 2000 ad oggi.

Un film con un notevole potenziale seminale e virale, nonché un lavoro assolutamente pericoloso, il quale, in un certo senso, potrebbe divenire il precursore di un possibile nuovo modo di creare opere del suddetto genere, trasformando il mezzo cinematografico in uno strumento sovversivo per ciò che concerne il metodo di fare ed intendere il Cinema, ma anche, per assurdo, rendendolo ipoteticamente eversivo nei riguardi dell’intero star system, dell’-pensiero. Per il sottoscritto, inoltre, in futuro, potrebbe venire tranquillamente definita come un’opera(zione) capitale per quanto riguarda il seguente  cinematografico. Un film, quindi, importante ed insidioso, rivoluzionario e vitale.

Un altro aspetto fondamentale di Be My Cat: A Film for Anne è quello relativo al metacinema. Il film di Adrian Tonfei è un film fortemente e palesemente metacinematografico: il regista del film, interpreta anche il regista nel film; le personalità che caratterizzano il protagonista che ad un certo punto del lungometraggio si mischiano, esplodono, passando dall’interpretare un “personaggio”, all’interpretare una “persona”, ovvero smettendo di recitare (nella recita) perché lui è diventato il “personaggio”, cioè l’attore, e non più l’ che veste i panni dell’attore; etc. E a proposito di questa trasmutazione, si potrebbe dire che, in un certo senso, la cinepresa ha trasformato Adrian, così come la cinepresa ha trasformato Anton [Anton’s Right Here], ma in maniera diametralmente opposta: in quest’ultimo, è come se Anton venisse salvato dalla mdp; stessa sorte spetta ad Adrian che trova il per inseguire il suo amoroso grazie alla forza rivelatrice della mdp. E come ad un certo punto accadeva nel della Arkus, con Ljuba che entrava per sbaglio nell’inquadratura, anche nel “found footage” di Tonfei, il reale sconfina nella finzione, tramite l’irruzione della polizia nel quadro visuale, confondendo maggiormente lo spettatore, nonché la percezione che quest’ultimo ha nei con fronti di ciò che vede. Ecco perché, inoltre, Be My Cat: A Film for Anne potrebbe essere definito un film tremendamente realistico, con una potenziale pericolisità al Reale e non al Realistico, proprio per questo motivo il lavoro del regista rumeno viene definito “pericoloso”, perché il Cinema, in un certo qual modo, potrebbe venir utilizzato come mezzo per ricattare e terrorizzare seriamente ciò che fa parte del Cinema stesso. Insomma, pararadossalmente, un (nuovo) di film che ipoteticamente alimenta e al contempo distrugge il Cinema.

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Un film geniale, quindi. Claustrofobico, folle, ma anche fondativo. Un esperimento intelligente.

E Chissà, magari Anne in futuro farà un o, comunque, risponderà a tutto ciò. C’è da dire, inoltre, che Be My Cat: A Film for Anne è stato prodotto a bassissimo budget, girato senza alcun tipo di assistenza nei riguardi del regista e delle tre interpreti, con scene, di conseguenza, improvvisate che richiedevano alle attrici un’immersione totale nei loro personaggi. Una pellicola, allora, che merita doppiamente attenzione.

filmtv.it

By Anam

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