ALEX IN WONDERLAND [SubENG]

Titolo originale: Alex in Wonderland
Paese di produzione: USA
Anno: 1970
Durata: 110 min.
Genere: Commedia, Drammatico
Regia: Paul Mazursky

Dopo il successo del suo primo film, un regista americano si dibatte per sfuggire alla morsa che Hollywood, come sistema produttivo e modello di vita, stringe inesorabilmente intorno a lui. Altra tappa “eccentrica” nell’eccentrica filmografia di Paul Mazursky, con vistosi omaggi alla poetica di Fellini, che compare anche nel film.

Devono fare un altro film. Questa era la situazione per Paul Mazursky e Larry Tucker, che hanno scritto, prodotto e diretto “Bob e Carol e Ted e Alice”. Il suo film è stato un successo artistico e finanziario. È stato scelto per aprire il New York Film Festival. È stato discusso in tutte le migliori pubblicazioni; Vincent Canby lo trovava commerciale, ma Pauline Kael lo trovava piacevolmente americano. Elliott Gould è diventato una star; Natalie Wood è tornata. Tucker e Mazursky sono diventati ricchi. L’intera enchilada, tesoro.

“Alex in Wonderland” è la sua risposta a questa situazione; è un film su un regista il cui primo film è un successo e che si perde in un altro progetto. In questo senso, è autobiografico, non nei dettagli della vita, ma nelle crisi. Lo stesso Mazursky appare persino, nei panni di Hal Stern, l’ostinato produttore cinematografico di mod che spera di interessare Donald Sutherland a Don Chisciotte come western. O forse…

Se il dilemma del regista suona familiare, potresti ricordare “8 1/2” di Fellini. Mazursky e Tucker lo erano. La figlia del regista bloccato gli chiede persino perché non sta girando un film sul non sapere cosa fare dopo, e lui risponde di no, Fellini lo ha già fatto. “Alex in Wonderland” è un film deliberatamente felliniano, comunque, e anche più divertente per questo. Lo stesso Fellini appare brevemente, senza alcuno scopo speciale, e i marchi di Fellini come sfilate, circhi e clown continuano ad apparire nelle meditazioni dell’eroe.

Se “Alex” fosse rimasto a questo livello, sarebbe stato di scarso interesse. Ciò che lo rende così bello è Mazursky, Tucker e il loro cast che danno vita alle piccole scene di contatto che danno al film la sua risonanza quasi terrificante.

Sutherland, come regista, fatica a gestire il suo successo. La sua incertezza su cosa fare dopo si trasforma in allontanamento, persino crudeltà, nei confronti della moglie (Ellen Burstyn) e della madre (Viola Spolin di Chicago). Una breve scena in macchina con sua e una lunga scena in una cucina con sua moglie, in realtà fanno funzionare il resto del film, dato che danno al personaggio una profondità che si attacca anche attraverso sequenze oniriche.

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By Anam

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