FRESH KILL (SubENG)

Titolo originale: Fresh Kill
Paese di produzione: UK, USA
Anno: 1994
Durata: 80 min
Genere: Drammatico, Fantascienza
Regia: Shu Lea Cheang

Immagina un mondo in cui il capitalismo è un mostro tentacolare, la tecnologia è un’arma a doppio taglio e la tossicità non è solo ambientale, ma anche culturale. Fresh Kill di Shu Lea Cheang è un cyberpunk che attraversa i rifiuti del consumismo e le crepe della società. Nel cuore della storia ci sono Claire e Shareen, una coppia lesbica di origini asiatiche e latine che vive a Staten Island con la loro Honey. Claire lavora come cameriera in un ristorante di sushi di lusso, mentre Shareen è un’attivista ecologica. Ma quando un’enorme tossica colpisce la città – derivante dalla gigantesca discarica di Fresh Kills, simbolo del degrado ambientale – la loro vita cambia radicalmente. L’ non è solo nell’acqua e nell’aria, ma si insinua nei loro corpi e nelle loro menti, trasformando la loro esistenza in una lotta contro un sistema che avvelena tutto ciò che tocca. Un complotto governativo si intreccia alla loro vicenda: scorie tossiche, trasmissioni radio clandestine, una che diventa una figura quasi mitologica e una rete di ribelli che combattono contro il biopotere. In questo scenario distopico, tra sogni tecnologici e realtà corrotte, Fresh Kill si sviluppa come una cyberpunk dal sapore anarchico e queer.

Ci sono film che non si possono semplicemente “guardare”. Si devono vivere, assorbire, decifrare. Fresh Kill è uno di questi. Shu Lea Cheang, artista e regista sperimentale, ci lancia in un futuro non troppo lontano, dove il degrado ecologico si fonde con la decadenza del capitalismo, il tutto raccontato con uno stile che sembra venire direttamente da un VHS hackerato da un collettivo di ribelli cyber-queer.

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Il film è un’esplosione di estetica anni ‘90, con un montaggio ipnotico e un mix di linguaggi audiovisivi che vanno dal alla videoinstallazione. C’è un’energia DIY (do it yourself) che lo rende sporco, viscerale, quasi punk. Non è un film lineare, né vuole esserlo: Fresh Kill è un collage di immagini, idee e provocazioni che sfidano lo spettatore a entrare in un mondo distorto, eppure fin troppo familiare.

Ma oltre la sua estetica da guerriglia mediatica, Fresh Kill è profondamente politico. Parla di colonialismo tecnologico, di classismo ecologico e di come le siano sempre le prime a subire le conseguenze dei disastri causati dai potenti. Claire e Shareen non sono solo protagoniste, sono simboli di una lotta che continua ancora oggi.

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E poi c’è un aspetto quasi profetico: nel ‘94, il film parlava di rifiuti tossici, cospirazioni ambientali e del potere della tecnologia nel creare (o distruggere) realtà alternative. Oggi, con il cambiamento climatico fuori controllo e le teorie del complotto che si diffondono nell’era digitale, Fresh Kill sembra quasi un presagio.

Non è un film per tutti, e non vuole esserlo. È un’opera di resistenza cinematografica, un pugno nello stomaco che ti lascia un sapore amaro in bocca, ma che ti spinge a pensare. Se sei in cerca di un’esperienza visiva che scuote e sconvolge, Fresh Kill è quello che fa per te.

By Anam

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