Titolo originale: Amanece, que no es poco
Paese di produzione: Spagna
Anno: 1988
Durata: 110 min.
Genere: Commedia, Comico, Grottesco
Regia: José Luis Cuerda
Amanece, que no es poco, secondo capitolo della trilogia iniziata con Total e che si chiude con Así en el cielo como en la tierra. Questi tre film sono considerati da pubblico e critica i più personali dell’intera filmografia di José Luis Cuerda, perché in essi l’autore dà libero sfogo a un senso dell’umorismo molto particolare, molto suo e molto nostro, il “surruralismo”.
Che cos’è Amanece, que no es poco? Che tipo di film è? Qual è la sua trama? Sono domande a cui non è facile rispondere, quindi la cosa migliore da fare è rivolgersi all’autore. Secondo quanto scrive Fernando Méndez-Leite nel suo libro sui film di Cuerda, “la struttura del film è quella di un western: alcuni forestieri arrivano in un villaggio, conoscono i suoi abitanti, scoprono i conflitti che alterano quella comunità e infine se ne vanno, in questo caso senza aver risolto nulla”. Questa struttura generale si articola in grandi inquadrature, tematiche (la messa, la taverna, la morte…), sociali (l’assemblea delle donne, il risultato delle votazioni) o conflittuali (l’impotente, l’impiccagione) per tutto il film, regalandoci grandi scene che rimangono nell’immaginario collettivo 25 anni dopo l’uscita del film. Tutto accade in questa città, e questo sito è il luogo ideale per scoprirla se non la conoscete o per svelarla se siete già amanti di questo grande film del nostro cinema.
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