BABYLON [SubITA]

Titolo originale: Babylon
Paese di produzione: UK, Italia
Anno: 1980
Durata: 95 min.
Genere: Drammatico
Regia: Franco Rosso

Babylon è ambientato nella zona sud di Londra agli inizi degli anni ’80, un’epoca in cui la reggae era all’apice della popolarità insieme a un peculiare marchio d’infamia britannico di xenofobia e razzismo. La vicenda ruota intorno a Blue, leader dell’Ital Lion Sound (interpretato dal cantante degli Aswad, ex Double Decker, Brinsley Forde), nel periodo che precede la gara musicale con un sound system rivale guidata da Jah Shaka (che interpreta se stesso). Nel corso della vicenda, Blue socializza con i suoi amici e si scontra con la sua famiglia, il datore di lavoro e con un clan locale di razzisti, prima di intraprendere un viaggio fisico e spirituale nella Londra notturna dove si misurerà con una serie di prove e tentazioni che porteranno il film a un culmine violento.

Realizzato nel 1980 dopo il rifiuto della BBC e dopo cinque anni di attesa per trovare i fondi necessari, Babylon segue le vicende di un sound system di Brixton, gli Ital Lion, che si prepara ad affrontare, in una importante competizione musicale, Jah Shaka, interpretato da se stesso, e racconta la storia di Blue, il del gruppo, al quale presta il suo volto Brinsley Forde. Con una immediatezza, che la fotografia scura e fredda di Chris Menges rende ancor più aspra e disincantata, e con la capacità di penetrare, senza mai disperdere la propria efficacia, nei diversi aspetti della materia trattata, il film di Franco Rosso non si limita ad essere una discesa nelle sonorità del British Reggae e nelle rivalità tra i sound system, ma è anche e soprattutto il potente affresco della complessa e contraddittoria dei giovani delle comunità nere nell’Inghilterra della fine degli anni ’70 e dell’inizio degli anni ‘80. E’ attraverso il ritratto, scandito dai ritmi della reggae, della quotidianità, dei rapporti d’amicizia, delle aspirazioni e degli scontri tra i suoi protagonisti, che Franco Rosso racconta il tema della subalternità all’interno della società inglese, dove i neri sono emarginati dal dilagante odio razziale, imprigionati nei gradini più bassi della scala sociale, schiacciati dall’intransigenza del governo Thatcher, dall’assurdità delle leggi SUS (che permettevano alla polizia d’intervenire anche solo in caso di semplice sospetto).

Come viene cantato nella riunione dei Rastafariani, in cui Blue approda durante il suo percorso di ricerca di un’identità e di una forma di lotta per opporsi al sistema che lo discrimina, la Londra di Babylon è una d’oppressione e schiavitù, che finisce per identificarsi con quella Babilonia, appunto, che simboleggia il regno del male, dominato dalla degenerazione sociale, dal consumismo, dal peccato, dalla strumentalizzazione della religione.  Soffermandosi sull’impossibilità di dialogo e sull’incomprensione che regolano i rapporti di Blue con la sua famiglia, Franco Rosso riesce a penetrare anche nelle contraddizioni che segnano al loro interno le comunità nere inglesi e lascia emergere il conflitto che contrappone i padri, la prima generazione d’immigrati, che si è accontentata del ruolo subalterno riservatogli dalla cultura dominante e che ha cercato disperatamente di cancellare le tracce della propria diversità, aspirando solo ad una falsa integrazione, ai figli, la seconda generazione, e dunque inglese a tutti gli effetti, che invece lotta per affermare le proprie origini e per veder riconosciuta la propria identità in quel paese, l’Inghilterra, che ormai viene identificato come la propria patria. Blue è il volto di una gioventù che si confronta e tenta di sopravvivere nella cultura occidentale, che grida la sua presenza e la sua specificità, è il volto di una gioventù che, lasciando esplodere la violenza, si perde nella rabbia e nell’impotenza, è, infine, il volto della speranza, che cantando la propria liberazione, continua a lottare contro l’oppressione.

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By Anam

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