BIRDCAGE INN [SubITA]

Titolo originale: Paran daemun
Paese di produzione: Corea del Sud
Anno: 1998
Durata: 105 min.
Genere: Drammatico
Regia:

La ventiduenne Jin-a (Lee Ji-eun) si trasferisce da a Pohang, nel piccolo motel “Birdcage Inn”, e vi si stabilisce lavorando come prostituta. La locanda è gestita da un padre (Jang Hang-sun) e da una madre (Jeong Hyeong-gi) che, per mantenere i figli, trattengono parte del guadagno notturno di Ji-a. La famiglia accetta di buon grado l’attività della ragazza, anche se la più grande Hye-mi (Lee Hae-eun) non nasconde il disprezzo e il disagio per la professione e la condotta della nuova coinquilina.

Speculare al pesciolino che si dibatte sulla sabbia (lei sul bagnasciuga sorpresa dalla spuma) e poi riprende la propria vita (l’entrata alla locanda) solo per finire in un acquario maggiore (le sbarre del Birdcage – nome ed allusione), così la protagonista: Sei stata in prigione?, le chiederà il suo ragazzo. Molto peggio: l’ del /oggetto è ricorrenza di questo film ma in apertura il placido moto di una tartaruga ricorda, con estrema levità, che ogni pena può trovare la sua quiete. Il Kim più ottimista e conciliatorio non risparmia un torvo percorso di desolazione: il contrasto dei caratteri (la e la prostituta: una vende il corpo, l’altra sogna le nozze) si incontra con l’ascendente TEOREMA domestico sino allo sconvolgimento di equilibri (sessuali) altrui, immortalato con caustica ironia (uno zip trascurato).

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E’ la sua figura – una Yi Ji-Eun di sublime intensità – a sorreggere il film con una grazia violata: nonostante il reticolo umano vicino al canovaccio (la galleria di clienti) il dualismo emotivo (l’ ed il commercio del corpo, conciliatisi in Schiele) è abile a colorare di delicate sfumature lo splendido sorriso; l’uccellino non volerà via dalla gabbia ma conoscerà appena un contatto con i propri simili (prima distanti), ritrovandosi a contemplare un pesce rosso ed ricambiata. In contropiede sulla poetica delle opere precedenti, contro la tendenza che vuole i primi lavori più estremi e cruenti, in BIRDCAGE dal vetro incrinato dell’animo penetra un raggio di sole.

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spietati.it

By Anam

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