Titolo originale: We Are the Strange
Nazionalità: USA
Anno: 2007
Genere: Animazione, Avventura, Azione, Visionario
Durata: 88 min.
Regia: M. dot Strange
Due emarginati lottano per la sopravvivenza in un sinistro mondo fantasy. Le loro vite sono costantemente in pericolo dopo essere rimasti intrappolati in una battaglia mortale tra mostri bizzarri mentre si dirigono verso la gelateria.
Stop motion, 3D, videogame, anime, cultura 8-bit. E come piattaforma di distribuzione, Internet. Il prodotto finale è We Are The Strange, un film di 90 minuti indefinibile e sfuggente, dove l’autore, M dot Strange, ha riunito tutto quello che lo attira visivamente, tutto il suo universo di immagini e stili.
Personaggi realizzati con diversi media, dialoghi ridotti e una trama ai limiti della narrabilità diventano il marchio di un nuovo modo di raccontare per immagini, ribattezzato dallo stesso autore “Str8nime“- . Realizzato con un budget limitatissimo e un equipaggiamento essenziale, il filmdi M dot Strange è stato proiettato al Sundance Festival, dove ha ricevuto un’accoglienza tiepida dai filmmakers “classici”. Ma è ovviamente su Internet invece, che l’originalissima opera ha avuto una circolazione straordinaria, grazie al passaparola di tutti gli “strange people” che ne hanno ammirato l’approccio visivo assolutamente diverso.
Un lavoro questo realizzato dal giovanissimo artista senza alcuna preparazione tecnica o teorica, senza studi di arte o cinematrografia, senza l’aiuto di una vera e propria produzione come ci si aspetterebbe da un lungometraggio di 90minuti. No, We Are The Strange è un prodotto figlio del suo tempo, nato dal mix&paste spontaneo e intuitivo di un figlio di Internet e dei videogiochi, nato e cresciuto con software e codici nascosti nel cassetto, alimentato quitodianamente con un estetica visiva fatta della commistione di differenti messaggi e linguaggi. Un’opera sotto molti aspetti rivoluzionaria, anche se quasi totalmente ignorata dai media di massa e dalla cultura tradizionale: un lavoro realmente a cavallo tra media ed estetiche, realizzato da un non-artista nel senso tradizionale del termine, ma che attraverso un uso sapiente degli strumenti digitali ha saputo cortocicuitare i gangli dell’arte e della comunicazione contemporanei.
Senza una vera trama narrativa lineare, struttura tanto cara a molto cinema sperimentale e al live cinema elettronico di oggi, strutturato come l’avanzare dei livelli di un videogame, secondo gli schemi teorizzati e spesso falliti dei machinima, questo e molto altro è We Are The Strange.
Recensione: digicult.it
I primi 4 minuti non sono tradotti perchè sono stati aggiunti in un secondo momento dal regista.