THE DEVIL’S BATH (SubITA)

Titolo originale: Des Teufels Bad
Paese di produzione: Austria, Germania
Anno: 2024
Durata: 121 min.
Genere: Drammatico, Storico, Horror
Regia: Severin Fiala,Veronika Franz

Austria, 18° secolo. In un remoto villaggio, circondato da fitte foreste, una donna viene condannata a morte per l’assassinio di un bambino. Contemporaneamente, la giovane Agnes si appresta a sposare il suo amato e si prepara con entusiasmo al matrimonio. Nei giorni che precedono la cerimonia, però, la ragazza comincia a percepire pesantezza nel cuore e nella mente: ora dopo ora si sente sempre più intrappolata in un recinto di malvagi.

Siamo in un piccolo villaggio dell’Alta Austria. L’anno è il 1750. Una donna prende in braccio un bambino che piange e lo porta a spasso nel verde impenetrabile della foresta, lungo il torrente limpido che si snoda tra roccia e terreno, fino a una fragorosa cascata. Lì, senza battere ciglio, la donna lascia il bambino a morire. Il film però non si sofferma su questo momento. Nella scena successiva, la donna bussa alle porte della chiesa. Deve confessare un omicidio. La volta successiva che la vediamo,  il suo disteso domina la valle: un monito per gli altri a non allontanarsi dalla rettitudine religiosa.

Cosa è successo? La coppia di registi austriaci Veronika Franz e Severin Fiala, che portano The Devil’s Bath [+] in concorso alla 74ma Berlinale, non fornisce immediatamente delle risposte. L’attenzione si sposta invece sulla protagonista Anges (Anja Plaschg). È una giovane donna sensibile dalla profonda spiritualità. Quando la incontriamo sta per essere data in sposa a Wolf (David Scheid), il figlio della contadina Gänglin (Maria Hofstätter). Essendo solo la secondogenita, con ben poco da ereditare, diventa chiaro che il loro sarà un fatto di difficoltà, di lotta contro gli elementi e di forte tradizionalità. Le tradizioni, da un lato, mantengono viva la comunità, ma dall’altro esigono la e la sottomissione della moglie.

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Dopo aver immerso i primi momenti in una calda solare, come un ricordo fugace e felice, i registi iniziano a rendere l’atmosfera più cupa. La natura, un labirinto di alberi, sassi e confluenze fluviali, diventa un antagonista minaccioso che si avvicina ad Agnes, creando uno spazio claustrofobico e soffocante. Le aspettative instillate in lei, il rifiuto di Wolf di toccarla e le continue critiche della suocera iniziano a erodere il suo benessere mentale e fisico. Le teste iniziano a girarsi al suo passaggio e la gente mormora. Agnes non riesce a inserirsi. La giovane assassina dell’inizio, sul cui corpo si imbatte su un altopiano, la spinge verso una morbosa fantasia di evasione, una via d’uscita.

Ma la Chiesa ha ancora una forte presa sulle persone, e il suicidio è un peccato mortale per la quale non c’è assoluzione. Agnes dovrà compiere un passo radicale per liberarsi dalla sua condizione. Sebbene sembri facile identificare la fonte della sofferenza di Agnes nell’ambiente circostante, Franz e Fiala si astengono dal creare un chiaro antagonista. Sono presi dal voler far sui poveri, gli analfabeti e le donne, le cui storie sono raramente raccontate.

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Lavorando con i verbali storici, non solo dipingono il quadro di un’epoca passata, ma attirano anche l’attenzione su un capitolo oscuro della storia, che non è solo della austriaca, ma può essere ritrovato in tutta Europa. Allo stesso tempo, soprattutto negli indimenticabili minuti finali, il film diventa una dura riflessione sul dogmatismo, sulla presunta salvezza che esso offre e sulle cose da fare e da non fare, che porta alla tragedia.

The Devil’s Bath è un film che rimarrà impresso nello spettatore per un po’. È un dramma che attinge al ricco background horror di Franz e Fiala, pur emancipandosi dal per cui sono diventati famosi. La vastità della storia femminile segna ancora un vuoto, un cancellato da un secolo, e questo film intende fare su un pezzo significativo di essa.

cineuropa.org

 

By Anam

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