
Titolo originale: Myth of Man
Paese di produzione: USA
Anno: 2025
Durata: 117 min.
Genere: Azione, Avventura, Fantastico, Fantascienza, Visionario
Regia: Jamin Winans
Ella intraprende una stravagante odissea tra la vita e la morte, convinta di aver ricevuto un messaggio dal suo creatore.
“Myth of Man” – Un’Odissea Steampunk nell’Anima Umana
Nel vasto panorama del cinema indipendente, dove spesso le opere si perdono nell’anonimato, emerge come un faro nella nebbia “Myth of Man”, l’ultima creazione visionaria di Jamin Winans. Questo film, che ha visto la luce nel gennaio del 2025, è il frutto di un’ardita scommessa: vendere la propria casa per finanziare un sogno cinematografico. Winans e sua moglie Kiowa hanno intrapreso un viaggio decennale, tessendo con pazienza e dedizione ogni filo di questa complessa tela narrativa.
La protagonista, Ella, interpretata con grazia eterea da Laura Rauch, è una pittrice sorda e muta che si muove in un universo steampunk intriso di nostalgia vittoriana. Le città fumose e labirintiche che attraversa evocano le pagine di Dickens, mentre le macchine volanti e gli ingranaggi titanici sembrano usciti dalle visioni di Jules Verne. In questo contesto, Ella è convinta di aver ricevuto un messaggio dal suo creatore, spingendola in un pellegrinaggio tra la vita e la morte alla ricerca di una connessione divina.
La narrazione si sviluppa senza l’ausilio di dialoghi, affidandosi interamente alla potenza delle immagini e a una colonna sonora che pulsa come il battito di un cuore antico. Questa scelta audace immerge lo spettatore in un’esperienza sensoriale totale, dove ogni sguardo, ogni gesto, ogni suono ambientale racconta una storia più profonda delle parole stesse.
Accanto a Ella, incontriamo figure enigmatiche: Seeg, un “terrorista artistico” che sfida le convenzioni estetiche; Boxback, un bruto la cui voce possiede un potere distruttivo; e Caley, un giovane borseggiatore dal cuore d’oro. Questi personaggi, con le loro peculiarità, incarnano le sfaccettature dell’animo umano, oscillando tra luce e ombra, creazione e distruzione.
“Myth of Man” non è un semplice film, ma un’esperienza trascendentale che sfida le convenzioni narrative e visive. È un poema visivo che esplora temi universali come la fede, la mortalità e la ricerca del significato nell’universo. Le sue immagini, ricche di simbolismo e bellezza inquietante, rimangono impresse nella mente dello spettatore, invitandolo a riflettere sul proprio posto nel cosmo.
In un’epoca dominata da blockbuster omologati e privi di anima, “Myth of Man” si erge come un monumento all’arte indipendente, un richiamo alla potenza del cinema come mezzo di espressione pura e incontaminata. È un viaggio che ogni amante del vero cinema dovrebbe intraprendere, pronto a perdersi e ritrovarsi nelle sue spire oniriche.