Titolo originale: Mænd og Høns
Nazionalità: Danimarca
Anno: 2015
Genere: Commedia, Drammatico, Thriller
Durata: 104 min.
Regia: Anders Thomas Jensen
Gabriel ed Elias sono due fratelli, molto diversi tra loro: il primo è un serio professore universitario, sofferente di depressione, mentre il secondo sembra interessato solo alle donne e a godersi la vita. Sorprendentemente, i due a un certo punto scoprono di non essere fratelli naturali: sarà proprio allora che dovranno imparare ad andare d’accordo per la prima volta nella loro vita.
Anders Thomas Jensen ha scritto quasi tutti i film di Susanne Bier e Kristian Levring, più tutta una serie di altri progetti diversissimi tra loro. Questo per dire che da eclettico scrittore qual è, non ha difficoltà a cimentarsi con qualsiasi tipo di storia, personaggi e atmosfere. Per capire, però, quale sia la vera indole di Jensen bisogna affidarsi ai film da lui stesso anche diretti. È in titoli come Le mele di Adamo (Adams æbler, 2005), infatti, che si può rintracciare la sua vera voce poetica, uno sguardo sul mondo perennemente sospeso tra il riso e il dramma, il realismo e il surrealismo, la ragione e la follia, la scienza e il misticismo. Dieci anni dopo quel film, che vedeva un Mads Mikkelsen prete alle prese con una chiesetta protestante e la comunità di persone sui generis che vi ruotavano intorno, Jensen è tornato dietro la macchina da presa con Men & Chicken che può essere visto come la giusta prosecuzione di un discorso complesso e ambizioso iniziato proprio con Le mele di Adamo, di cui condivide anche alcuni membri del cast, a cominciare da Mads Mikkelsen.
Men & Chicken si apre e chiude con una vera e propria dichiarazione di intenti, ossia quella di erigere la vita a valore assoluto e imprescindibile, in qualsiasi forma essa si presenti. Per raggiungere il suo scopo Jensen si inventa la storia di due fratelli, Gabriel (David Dencik) ed Elias (Mads Mikkelsen), che, alla morte del padre, si trovano per le mani una videocassetta. Il contenuto rivela alcune informazioni in merito alle origini dei due fratelli, in realtà fratellastri adottati concepiti da due differenti madri legate sentimentalmente a un enigmatico scienziato di nome Elvezio, cent’anni d’età e risiedente su un’isolotto di appena 42 anime. Gabriel ed Elias hanno dei tratti distintivi particolari che nel prosieguo del film serviranno come prova per gli assurdi retroscena destinati a emergere. Entrambi hanno il labbro leporino, ma Gabriel emette strani versi come un gufo, mentre Elias soffre di un incontrollabile stimolo da toro da monta che lo costringe a masturbarsi a ripetizione. (Il riferimento a questi animali non è affatto casuale.) Sull’isola incontrano tre trogloditi, fratelli tra loro, che dimorano in un manicomio fatiscente e presentano la stessa malformazione di Gabriel ed Elias al labbro superiore.
Appurato il fatto che sono tutti figli del misterioso Elvezio, i nuovi arrivati iniziano una convivenza forzata all’interno dell’ospedale psichiatrico a contatto con una moltitudine di animali domestici, tra cui innumerevoli galli e galline geneticamente modificati: alcuni con zoccoli di mucca, altri con strane escrescenze sulle ali, con cui i tre freak sono soliti accoppiarsi in assenza di donne. Insomma, un bestiario allucinante che, detta così, potrebbe corrispondere al parto di una mente deviata, ma che in realtà l’abile Jensen riesce a sottoporci con tutta la classe e profondità che gli sono proprie. Ecco allora che Men & Chicken, sorta di parabola sugli sconfinamenti della vita nell’ambito della teoria dell’evoluzione, diventa una, per certi versi dolorosa, per altri ridanciana, riflessione sulla famiglia e sulla diversità, in grado di evocare tra le righe orrori scientifici inenarrabili. Il risultato è un film molto curioso, talvolta sgradevole e, anche se non sembra, non per tutti i gusti.
Recensione: nocturno.it