LORD OF TEARS [SubITA]

Titolo originale: Lord of tears
Nazionalità: UK
Anno: 2013
Genere: Drammatico, Horror
Durata: 100 min.
Regia: Lawrie Brewster

Le storia è fatta di flashback disturbanti, di una continuity narrativa casuale, con salti temporali volti a confondere lo spettatore. La timeline è lenta, risultando anche stancante a tratti. Ogni scelta, ogni movimento, ogni inquadratura è però finemente usata per raggiungere il finale. Quel finale colmo di colpi di scena, che fanno di questo film una vera chicca scenica. Vi basti sapere che la creatura leggendaria dell’Uomo Gufo (OwlMan), torna dal passato per minacciare, nuovamente, la vita del protagonista.

Fotografie e Inquadrature: il punto di forza di questo film sono proprio le inquadrature e l’uso di filtri atipici per la ripresa della scene. Lord Of Tears è pieno, come ho detto, di flashback: immaginate di impugnare il telecomando per lo scorrimento delle diapostive e di premerlo a velocità alta. L’effetto ottenuto è lo stesso del film. Solo che queste “diapositive” rappresentano immagini disturbanti, visionarie e confuse. Alcune scene ricordano quadri di Klimt, di Kandinsky o di William Blake. Ricorda vagamente il manifesto Larsiano del Dogma 95, usando un tipo di riprese che vengono tutt’ora considerate avant-gardiane. L’ardito regista Lawrie Brewster, sceglie un genere atipico per sfondare nel mondo del cinema, usando un horror psicologico più che uno splatter o un teen-movie moderno (come quello schifo di Smiley). Il risultato finale funziona perché, come dico spesso, “se non hai soldi buttati sul trucco e non sulla computer grafica!”.

C’è Horror e Horror: a quanto pare come in “The Babadook”, bisogna puntare sulle nuove generazioni per riuscire a vedere qualcosa di nuovo e di innovativo. Lord Of Tears, dopo anni di apatia totale passati davanti allo schermo, mi ha realmente spaventato. E’ quel genere di Horror maturo, privo di Jump Scare, privo di banali clichè. Alcuni espedienti sono stati usati per caratterizzare il film, rendendolo un prodotto totalmente nuovo, mai visto. Ad esempio, il diario che tiene in protagonista, interpretato dall’ottimo Euan Douglas, serve a far immergere lo spettatore nello svolgimento della trama, seguendo indizi come in un’avventura grafica. Addirittura in una scena, il protagonista scrive: “Ho spostato l’armadio e nel farlo, ho rivelato un indizio. Che sia qualcosa di importante?”. Siamo proprio al limite tra un film e un’avventura grafica vecchio stampo. Roba alla Lucas Arts per interderci! Un’altra ottima idea è quella del mostro/narratore, interpretato dal grande David Schofield, classe 1951 che ci confonde con le sue frasi che sembrano tratte dal Faust di Goethe o da altre icone della letteratura dei primi dell’800. Altro espediente è l’uso della bravissima e bellissima Alexandra Nicole Hulme, classe 1984, Californiana di nascita che interpreta la ragazza misteriosa, vicina di casa del protagonista. Tutti questi elementi, guidati dalla mente malata del regista, fanno di Lord Of Tears un film che dimenticherete difficilmente, nel bene o nel male.

Recensione: luomodimezzanotte.wordpress.com

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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