LAS BRUJAS DE ZUGARRAMURDI [SubITA]

Titolo originale: Las brujas de Zugarramurdi
Nazionalità: Francia, Spagna
Anno: 2013
Genere: Azione, Commedia, Horror
Durata: 112 min.
Regia: Álex de la Iglesia

Attraversiamo ere di fantasmi, licantropi, vampiri, camminiamo con i non morti in terre incognite, mai abbiamo vissuto la stagione della strega. E sì che la strega è l’archetipo a più alto potenziale, coacervo di etnografia, storia e credenze. Esistono invero casi isolati di celebrazione delle fattucchiere, anche di grande successo e chiara fama, manca tuttavia la fertile inseminazione dell’immaginario filmico delle masse. Perché la strega è Maligno, Artiglio, Vagina. Sacralità, Violenza, Erotismo: empia Trinità che sovverte e respinge. Álex de la Iglesia in Le streghe son tornate (Las brujas de Zugarramurdi) porta alla luce una genia di streghe con denominazione geografica controllata: sì, perché le streghe appartengono fisicamente a un luogo e lo connotano, non è data strega senza il suo antro. A Zugarramurdi l’antro è una cueva reale, che visse e rivisse l’orrore dei roghi della Santa Inquisizione, ma prima ancora le cerimonie sacre di una società ancestrale. Le streghe, las brujas, sono tre, un nucleo di discendenza famigliare, nonna e madre (abiti witch old fashioned per loro) e nipote (abito punk sexy biker per lei).

Potere matriarcale riconosciuto in quella società basca, ci dice il regista, che ha resistito indenne all’oppressione del fallocentrismo monoteista e riesplode oggi in un conflitto di sessi. Le streghe basche divinano: raccolte intorno a un sozzo paiolo, preveggono il trionfo della Grande Madre Mitra attraverso il sacrificio del piccolo Eletto (figlio del rapinatore travestito da Cristo). Qui è Satana, quale maschio, il tramite da sor-montare, da ingravidare perché trionfi l’Ordine. Androfaghe impenitenti – gestiscono in incognito un’osteria dove si cucina carne umana – mangiano uomini come l’ape regina mangia il fuco, perché questo è naturale e sarà per sempre, amen. Le streghe di Zugarramurdi volano senza scopa, usando questa per cospargersi di unguenti allucinogeni nell’inguinaia e sotto le ditella, e spiegandoci che tale funzione d’uso, vera e documentata, è all’origine dell’icona della strega volante sulla ramazza. Non dimenticheremo facilmente Carolina Bang, la strega nipote, già vista e adorata in La ballata dell’odio e dell’amore (Balada triste de trompeta, 2010), che si offre ai nostri occhi lubrichi mentre si strofina, avida e maliziosa, sul nodoso bastone.

Guarda anche  RADIO FREE ALBEMUTH (SubITA)

La violenza, in “Le streghe son tornate”, esorbita con il consueto marchio di fabbrica del regista, un grand guignol di dita amputate e offerte come appetizers, orecchie mozzate, pelle consumata dal fuoco o imputridita dall’umido, bambini sezionati o infornati. Gore sì, ma parossistico e comico assai, che a vedere questo film siamo tutti muertos de risa. Citare Tarantino, Rodriguez e Del Toro è banale, sono nomi che peraltro hanno certamente in comune con il folle Álex l’attitudine iconoclasta/entusiasta. La realtà è che la principale influenza di De la Iglesia è de la Iglesia. Il sabba di Zugarramurdi inizia come un rave, un’adunata oceanica di streghe nella cueva quante nemmeno ai raduni con Giovanni Paolo II. Arrivano da tutte le parti, dalle città e dalle campagne, da Ponente e da Levante, un Quarto Stato al femminile che vuole assistere all’Epifania del demonio. Scordatevi il caprone caracollante di El dìa de la bestia, qui c’è un diavolone gigantesco, incredibilmente transgender, tette e pisello enormi, che procrea per ingestione ed evacuazione. L’epilogo vero è però in un teatro, dove le streghe desublimate e i maschietti devirilizzati assisteranno a un sanguinolento numero di illusionismo da avanspettacolo: una bimba viene fatta a pezzi nella scatola e poi ricomposta dall’Eletto, e noi crediamo a quel che vediamo, perché la magia, la stregoneria, è “…quoddam ubique, quoddam semper, quoddam ab omnibus creditum est”.

Guarda anche  800 BALAS (SubITA)

Recensione: nocturno.it

 

By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

Related Posts