LAKE OF ILLUSIONS (SubENG)

Titolo originale: Maboroshi no mizuumi
Paese di produzione: Giappone
Anno: 1982
Durata: 164 min.
Genere: Fantascienza, Drammatico
Regia: Shinobu Hashimoto

Un viaggio enigmatico tra lacrime e

Maboroshi no mizuumi (conosciuto anche come “Lake of Illusions” in inglese) del 1982 è un film giapponese che ha diviso la critica e il pubblico fin dalla sua uscita. Diretto da Shinobu Hashimoto, sceneggiatore di per Akira Kurosawa, e sceneggiato da Masato Ide, l’opera si presenta come un avvolto in una malinconica bellezza.

La trama sfuggente e i temi profondi

La protagonista è Reiko Nanjo, una prostituta che lavora in uno stabilimento termale ed è un’amante del jogging. Un giorno, il suo viene ucciso e un indizio la spinge a cercare un musicista in città. Nel frattempo, una ex collega straniera dello stabilimento termale (ora agente della CIA!) la mette in guardia da un per far esplodere uno space shuttle.

Il film mescola sapientemente generi diversi, dal thriller al dramma psicologico, fino al tocco che lo rende unico. La trama non è lineare, ma si dipana attraverso flashback e ricordi frammentati, creando un’atmosfera onirica e a tratti disturbante.

Un’altra bizzarria è un lungo flashback ambientato in epoca feudale (con tanto di teste mozzate) che sembra un costoso scarto di un altro film, apparentemente più riuscito. Questa sequenza viene raccontata a Nanjo da un astronauta suonatore di flauto.

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Il film si conclude con l’astronauta (Daisuke Ryu) che lascia fluttuare il suo flauto nello spazio, cercando di emulare la presunta profondità e il significato del finale di “2001: Odissea nello Spazio”.

I personaggi enigmatici e le loro relazioni complesse

Yoko è un personaggio enigmatico, la cui sofferenza la rende vulnerabile e magnetica allo stesso tempo. Il suo rapporto con il cane, quasi simbiotico, rappresenta l’amore incondizionato e la purezza perduta.

Gli altri personaggi che incontra durante il suo viaggio sono figure sfuggenti e ambigue, come il musicista enigmatico (interpretato da Daisuke Ryu) e l’ex collega misteriosa (interpretata da Kazuko Yoshiyuki). Le loro relazioni con Yoko sono spesso confuse e irrisolte, aggiungendo un ulteriore livello di mistero alla storia.

Un’opera visivamente poetica e ricca di simbolismi

La regia di Hashimoto è magistrale, capace di creare immagini evocative e suggestive. La fotografia, curata da tre direttori della di talento, cattura la bellezza malinconica dei paesaggi e la solitudine dei personaggi.

Il film è ricco di simbolismi, a partire dal lago del titolo, che rappresenta un luogo di mistero e di morte. La musica di Yasushi Akutagawa è un altro elemento fondamentale, sottolineando le e creando un’atmosfera di tensione e suspense.

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Un film che non lascia indifferenti

Maboroshi no mizuumi non è un film facile da digerire. La sua complessità narrativa e la sua atmosfera cupa potrebbero non essere adatti a tutti. Tuttavia, per chi è disposto ad addentrarsi nei suoi meandri enigmatici, l’opera offre un’esperienza cinematografica unica e ricca di spunti di riflessione.

Un film da non perdere per gli amanti del cinema giapponese e di storie che esplorano la psiche umana.

Alcuni aspetti da tenere a mente:

  • La regia di Hashimoto è eccellente, con una evocativa e un uso sapiente del simbolismo.

  • La è complessa e non lineare, il che potrebbe disorientare alcuni spettatori.

  • I personaggi sono enigmatici e le loro relazioni sono spesso irrisolte.

  • Il film affronta temi profondi come la perdita, il dolore e la vendetta.

Se siete alla ricerca di un film che vi faccia riflettere e che vi resti impresso nella memoria, Maboroshi no mizuumi è un’opera da non perdere.

 

By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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