INTERSTELLA 5555 (SubITA)

Titolo originale: Intāsutera 5555
Nazionalità: Giappone
Anno: 2003
Genere: Animazione, Fantascienza, Fantastico, Musicale
Durata: 68 min.
Regia: Leiji Matsumoto,

Di film intrippanti ce ne sono molti in giro, ma questo per certi versi mi ricorda lo stile adottato da Alan Parker per trasporre “The Wall” dei Pink Floyd nell’82, stavolta totalmente animato.

Se non conoscete il celebre Leiji Matsumoto non avete avuto un’infanzia felice. Vi sparo due nomi a casacchiu: Galaxy express 999\capitan Harlock. Un’accoppiata perfetta di capolavori d’animazione.

Il suo film\videoclip in collaborazione con i Daft o si ama o si odia per il motivo elencato all’inizio: niente dialoghi, storia originale (ma anche difficile da comprendere appieno, almeno alla prima visione), colori sgargianti tipici dei favolosi ’80, 14 traccie tutte prese da “Discovery” (a mio personalissimo parere, l’apice del duo parigino).

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Ne esce fuori un esperimento visivo\musicale di 70 minuti in cui si racconta la storia di una band proveniente da un pianeta sconosciuto, popolato da alieni blu (saranno mica i puffi?) che esegue un’altra volta la loro canzone migliore, ma durante il concerto vengono rapiti dagli umani e trasformati in una nuova band dal sicuro. Questo grazie ad una che fa diventare ogni componente al 100%, risucchiando però ogni ricordo della vita precedente; i “crescendolls” (il nome del gruppo) scopriranno l’amara verità sulla loro vecchia vita grazie ad un alieno arrivato sulla terra (…ma c’è qualcosa tra di noi…)

Le musiche dei Daft sono spesso caratterizzate da intrippanti: è il caso di Around the world e Da Funk contenute in Homework (1997). In Discovery le parti più cantate (che non vuol dire ripetere la stessa frase all’infinito) e rimodellate sull’autotune sono presenti in quantità maggiore.

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Per non parlare del cambiamento di stile, dalla techno house alle influenze synth anni ’80 che ricordano vagamente gli AIR (un altro gruppone francese). Le melodie, spesso ripetute quasi ossessivamente, creano un effetto unico, che viene compensato molto bene dallo stile fantascientifico tipico di Matsumoto, e che a tratti fa tornare in mente i suoi vecchi classici.

In conclusione: un incredibile viaggio musicale, unito all’animazione fluida e creativa del che riesce ad orchestrare perfettamente ed immagine. Un film unico che vale una visione, e che gli appassionati d’animazione non possono perdere.

Recensione: debaser.it

By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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