Titolo originale: Blinkende lygter
Nazionalità: Danimarca
Anno: 2000
Genere: Azione, Commedia
Durata: 109 min.
Regia: Anders Thomas Jensen
La trama
Un gruppo di quattro piccoli delinquenti decide di tenersi il bottino di una rapina su commissione. Per sfuggire alla vendetta del committente, un violento boss chiamato Eskimo, scappano alla volta di Barcellona ma il motore dell’auto si fonde lungo una strada che attraversa il bosco. Uno di loro è ferito e, per poterlo curare, sono costretti a rifugiarsi nel rudere di un vecchio ristorante nel cuore del bosco stesso. Al fine di non destare sospetti, dapprima fingono di voler ristrutturare e riaprire il ristorante poi, progressivamente, il luogo e i loro strambi vicini li conquistano. I quattro amici decidono di restare ma Eskimo è già sulle loro tracce…
Il regista
Anders Thomas Jensen è uno degli sceneggiatori \ registi contemporanei più brillanti. Da noi è noto quasi solo come il regista de ‘Le mele di Adamo’ (uno dei migliori film del 2005), ma il Nostro ha già alle spalle altri due lungometraggi (questo è il primo), un Oscar per il corto ‘Valgaften’ del 1998 e numerose sceneggiature.
Blinkende lygter è stato un enorme successo in patria ed è veramente incomprensibile la miopia dei nostri distributori che lo hanno completamente ignorato.
Il film è delizioso. Una favola dai toni agrodolci (più dolci che agri, al contrario di ‘Adams æbler’) che mescola violenza, humour e psicanalisi (da salotto) in un cocktail intelligente, pieno di trovate esilaranti e senza cedimenti fino alla fine. Gli attori, un cast di ‘all stars’, sono perfetti. La fotografia, premiata in patria, meravigliosa. La regia sicura, personale ma senza troppi fronzoli (merito dell’antecedente bagno nel Dogma come sceneggiatore? 😛 ), con tempi equilibratissimi.
La storia di gangster è in realtà un pretesto per raccontare l’amicizia che lega i protagonisti e l’evoluzione dei loro caratteri. Per farlo, Jensen, si serve di drammatici (ma al contempo spassosi) flashback nell’adolescenza di ognuno (uno a testa, non abbiate timore 😉 ). Il legame tra il carattere esibito dall’adulto e il trauma subito in adolescenza è volutamente e grottescamente didascalico. Ed è proprio l’insolito equilibrio che si viene a creare tra i diversi generi (il dramma, la commedia, l’action, il grottesco) che dona a questo film una cifra stilistica assai accattivante e fa di questo regista una delle migliori new entry in ambito europeo di questi anni.
La curiosità
Le luci scintillanti del titolo dovrebbero essere tratte da un poema di ‘Mily Dickinson’ (la E è di Emily è stata rosicchiata nel libro che legge uno dei protagonisti) dal titolo ‘Flickering Lanterns’.
Io non sono riuscita a trovarlo da nessuna parte. Secondo me è apocrifo. A voi smentirmi.
Recensione: asianworld.it
I’m A Fucking Dreamer man !