ADVANTAGEOUS [SubITA]

Titolo originale: Advantageous
Paese di produzione: USA
Anno: 2015
Durata: 90 min.
Genere: Drammatico, Fantascienza, Fantastico
Regia: Jennifer Phang

Sfogliamo il repertorio: In un futuro non troppo lontano, oppure Nell’anno 20…, sono diversi gli approcci con cui iniziare a descrivere cosa ci attenderà nel domani più o meno vicino del film di fantascienza di turno. Spesso e volentieri ci si prepara a indicare ogni lato negativo della società prevista dagli sceneggiatori. Nel caso di Advantageous la situazione è diversa, al contrario dell’idea alla base a cui siamo già abituati: ci troviamo alla vigilia della distopia, l’ da sistemare è oltre la nostra storia, un dramma che anticipa l’arrivo di un 1984, Il nuovo e via discorrendo.

Un domani, quando le lotte tra classi sociali saranno a malapena un fastidio nella vita odierna, Gwen, volto di una grossa compagnia farmaceutica, è licenziata perché ormai troppo vecchia – a malapena quarantenne -, rendendola inutile al prossimo miracoloso prodotto: una procedura che permetterà ai malati di trasferire la propria mente in un più giovane. Perdere il lavoro per Gwen significa togliere ogni possibilità per sua figlia Jules, bambina brillante, ma non abbastanza, a cui è negato l’accesso a una delle poche scuole private dove ci si prepara alla vita adulta e non alla fame.

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Il nuovo dramma fantascientifico di Jennifer Phang, presentato al Sundance Film Festival e adattato dal precedente omonimo cortometraggio, è una delicata storia su un rapporto madre-figlia, costruito con gentilezza anche grazie alla forte alchimia che unisce le due attrici Jacqueline Kim, anche co-sceneggiatrice insieme alla Phang, e Samantha Kim. Il rapporto tra loro, come anche la netta maggioranza dei dettagli riguardanti il background del film, è descritto attraverso azioni, movimenti, gesti. Sorprende il totale rifiuto di spiegoni,eccetto uno, impercettibile, per dare all’opera.

Esistono attacchi terroristici? Meglio vederli piuttosto che parlarne indirettamente. Ogni altra sensazione, scenario è vissuto alla stessa maniera, nel pieno rispetto della classica regola da di cinema del show it, don’t tell it (mostralo, non dirlo). E nel caso degli indipendenti funziona più spesso che nei blockbuster, visualizza le ambizioni senza caderne vittima. L’atmosfera, la società, così come la nostra vita quotidiana, esistono e vivono attorno ai protagonisti senza premere per uscir fuori come un elemento rilevante: quanto conta per gli spettatori è alla luce del sole.

La sonnecchiante divisione in classi la si percepisce negli occhi terrorizzati di Gwen, per cui esiste un solo destino possibile, lo stesso desiderato e mai esplicitato dalla Compagnia, offrirsi come per sperimentare la nuova procedura. Il raggiungimento del fondo sarà però solo un primo traguardo per il dolore a cui la tenera madre deve abituarsi e il calore della macchina da presa aiuta solo la malinconia a farsi avanti, a dare alla preoccupazione. Neanche una briciola alla speranza, Advantageous guarda un presente farsi futuro con rammarico.

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È in fin dei conti la solita allegoria, e il passaggio da un anziano a uno più giovane non è una novità, ma anticipa il blockbuster di Tarsem Singh, Self/less, in uscita nei prossimi giorni negli Stati Uniti, e soprattutto dimostra di saper bilanciare l’aspetto grafico desiderato dai più fervidi appassionati del genere con una storia che abbia a cuore il cervello. Jennifer Phang non punta solo allo scontato impatto emotivo, si prodiga perché sia innanzitutto la testa, così importante per il plot, a sentire ogni lacrima, ogni abbraccio e ogni di disperazione di Gwen. 

Recensione: cinefatti.com

By Anam

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