Titolo originale: Irma Vep
Paese di produzione: Francia
Anno: 1996
Durata: 99 min.
Genere: Commedia, Drammatico
Regia: Olivier Assayas
Una delle più grandi attrici asiatiche arriva a Parigi per interpretare il ruolo di Irma Vep in un film che si rifà a Musidora, il personaggio che guidava la banda di “Les Vampires”, nella serie del cinema muto francese ideata e diretta da Louis Feuillade, diventata ormai di culto tra gli appassionati. Naturalmente non sa una parola di francese e tutti quelli che la circondano sul set, si sforzano di parlare con lei in inglese, in particolar modo René Vidal, il regista che vede in lei l’unica attrice in grado di interpretare quel ruolo.
Irma Vep dovrebbe essere considerato un piccolo gioiello cinematografico e per certi versi un film verità sul cinema.
Irma Vep è un film di Olivier Assayas realizzato in 16mm che ha come ambientazione un set cinematografico e che affronta il delicato tema del modo in cui si gira un film, al pari dei suoi ingombranti predecessori 8 e mezzo di Federico Fellini ed Effetto Notte di François Truffaut. Ma, al contrario dei suoi predecessori, qui si tratta di un film semplice ed autoconsistente, che sviluppa la propia trama su poche e ben definite direttrici.
Una disorientata attrice di Hong Kong (Maggie Cheung), ingaggiata per recitare il ruolo di protagonista nel rifacimento di un vecchio film muto di Feuillade degli anni 20, affronta il caos di una casa di produzione francese e dopo poco tempo, in virtù della sua grazia e della sua attitudine ad interagire con gli altri, finisce per diventare il cardine intorno al quale si snodano le relazioni col regista, con l’intero cast e con una eccentrica costumista.
Il regista René Vidal è interpretato da Jean-Pierre Léaud, l’attore icona di Truffaut, quale esplicito riferimento alla Nouvelle Vague. Irma Vep rappresenta anche una escursione simbolica che attraversa in maniera un po’ scomposta la storia del cinema: inizia con i pioneristici ed evocativi film muti; volge lo sguardo agli scenari emergenti del cinema asiatico quale nuova fonte di ispirazione per la scuola cinematografica occidentale; cita con affetto e nostalgia i superati film documentario a tematica sociale; fa i conti con gli effetti speciali e la struttura muscolare del mainstream americano con cui si producono film spettacolari e di cassetta, al cui cospetto paiono per certi versi sorpassati i modi seriosi ed intellettualistici di certo cinema francese di qualità, pensosamente in cerca di nuove strade; termina con una inaspettata soluzione cerebralista del film girato da Vidal, un colpo di genio un po’ beffardo che diventa un omaggio al cinema sperimentale ed una sorta di rivalsa per il povero regista, dilaniato tra voglia di riscatto personale ed esigenze poduttive di mercato, forse una possibile strada di innovazione per il vecchio modo francese di far cinema.
Irma Vep dovrebbe essere considerato per questo motivo un piccolo gioiello e per certi versi un film verità sul cinema.
La musica dei Sonic Youth fa parte della colonna sonora per la scena topica del film in cui Maggie si vampirizza. Faranno seguito altre collaborazioni tra Assayas e i Sonic Youth, tra le quali val la pena di ricordare il documentario Noise e la colonna sonora del notevole Demonlover.
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