ZOO (SubITA)

Titolo originale:
Nazionalità: USA
Anno: 2007
Genere: Documentario
Durata: 75 min.
Regia: Robinson Devor

In una fattoria nello stato della Virginia, dove ha vissuto una che praticava la zoofilia, in particolare nei confronti dei cavalli, avviene un caso di di un causata dal rapporto sessuale con uno di essi, che scatena l’attenzione dei media e della legge.

Kenneth Pynian probabilmente non si sarebbe mai immaginato che il 2 Luglio del 2005 la sua vita si sarebbe fermata per colpa di un cavallo. E se anche fosse, un decesso per peritonite acuta a causa della perforazione del colon sarebbe stato l’ultimo dei suoi pensieri, ma d’altronde come si può avere paura di ciò che si ama?

In breve: nello stato di Washington un gruppo di zoofili organizza un week-end a luci rosse in una piccola fattoria. Si ride, si beve, si scherza e ci si fa montare da un cavallo. Pynian, un ingegnere sposato con figlio, ci rimette le penne. Il cavallo in questione, un Arabian e quindi un bel bestione, ci rimette il suo arnese in quanto dopo i “rapporti” aveva sviluppato strani comportamenti sessuali come leccare il ad un pony.

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Beh, sarebbe stato facile per Robinson Devor scadere nel cattivo gusto. Probabilmente nelle mani sbagliate ci sarebbe stata una speculazione sulla vicenda che avrebbe trascinato il film in una dimensione pruriginosa, cosa che Polselli aveva puntualmente fatto nel 1973 con Oscenità. Invece Zoo, a dispetto della materia che tratta, è un film di gran classe. Anche per un profano come me salta subito all’ la bravura del nel maneggiare la mdp nelle splendide panoramiche della cittadina, a volte sul tramonto altre volte all’alba, trasmettono un senso di inquietudine, di disagio, di ansia.

Apprezzata la scelta di non far vedere praticamente nulla di esploitativo, esclusi alcuni veloci fotogrammi che mostra la ai proprietari della fattoria; il del fattaccio se lo volete vedere ciccate qui… eeeeh col cavolo questo è un blog serio!, comunque il video gira per davvero in rete, l’ho visto e devo ammettere che è bello tosto, sempre che si tratti realmente di Pynian.

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I vari componenti del gruppo, che usano nomignoli tipo Coyote, Mr.Hand e Happy Horseman sono ovviamente impersonati da attori, mentre le riflessioni che accompagnano tutto il film sono state registrate da interviste ai reali protagonisti. Però se non si ha dimestichezza con l’inglese non è facile stare dietro a ciò che dicono anche perché non essendoci interlocutori visibili si perde tutta la non verbale.

Locandina stupenda, una delle migliori che abbia mai visto, all’altezza della forma complessiva della pellicola che risulta un prodotto davvero ben confezionato; e pur trattando di zoofilia non scema nella volgarità gratuita, mostrando non solo il mondo esteriore dei protagonisti ma anche quello interiore, non riuscendoci appieno forse, ma il tentativo resta lodevole.

Recensione: pensieriframmentati.blogspot.it

By Anam

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