HOLOD 33 (SubITA)

Titolo originale: Holod 33
Paese di produzione:
Anno: 1991
Durata: 115 min.
Genere: Drammatico, Storico
Regia: Oles Yanchuk

Un film crudissimo, una ricostruzione di una delle più dolorose sofferenze della storia contemporanea. Per questo film, girato nel 1991, il regista ha usato come traccia il romanzo “Il Principe Giallo”, il cui autore, Vasyl Barka, fu un testimone oculare di quanto avvenuto.

Non poteva che uscire nel 1991 (anno in cui l’ diventa indipendente) questo doloroso “Holod 33”, un titolo che chiama in causa il termine holodomor con il quale ancora oggi gli ucraini ricordano la terribile carestia che dal 1929 al 1933 causò oltre un milione di vittime. Questo dramma ha profonde radici storiche, il coinvolgimento di Stalin e delle truppe sovietiche è infatti ritenuto attendibile nonostante alcuni paesi occidentali non riconoscano ufficialmente l’holodomor come crimine contro l’umanità.

In “Holod 33” la natura è soltanto spettatrice: a irrompere nelle feconde terre dell’ sono i soldati dell’esercito, i quali costringono la popolazione a consegnare tutti i propri averi e le proprie scorte di cibo. Secondo il progetto del regime, la ricchezza prodotta dall’ doveva essere interamente reinvestita nell’industria, il nuovo motore dell’economia pianificata. Con l’abolizione della proprietà privata, tutti i contadini dovettero quindi trovare un impiego nelle fattorie collettive create dal partito e i tanti che si opposero furono deportati. Si tratta di pagine oscure della storia contemporanea che molti di noi non conoscono, anche perché l’Unione Sovietica per decenni ha nascosto al mondo intero questa vicenda, iniziata a trapelare soltanto durante il periodo della perestrojka.

Quello di Oles Yanchuk non è propriamente un film di guerra: anche se alcune scene ce lo fanno pensare, “Holod 33” si sofferma maggiormente sull’aspetto drammatico degli eventi, ponendo al centro del discorso la sorte di una famiglia e di alcuni abitanti di quelle zone così ricche di grano. Quando la fame comincia a farsi sentire (“non è la peste, è lo stato”), il film prende una piega davvero cupa, facendoci toccare con mano la disperazione di una comunità piegata dalla forza e dai soprusi (il cannibalismo diventa quindi un atto necessario per la sopravvivenza).
Conosciuto soprattutto con il titolo internazionale “Famine 33”, “Holod 33” non è un lavoro esente da difetti, anche se la sua estetica scarna è praticamente funzionale ai deprimenti paesaggi dove prendono vita le vicende. La narrazione risente di una certa pesantezza e i dialoghi purtroppo non sono supportati da un’adeguata recitazione, ma le varie pause presenti nell’opera non intaccano assolutamente il valore storico della pellicola, una testimonianza entrata di diritto nella del popolo ucraino. Per gli appassionati del cinema di derivazione sovietica, “Holod 33” è un lungometraggio da non trascurare per nessun motivo, un capitolo essenziale per comprendere le dinamiche di un sconosciuto ai più. Un film che comunica tristezza e disagio, nel quale ancora una volta emerge la natura infima e malvagia dell’uomo, qui capace di infliggere la morte attraverso la fame.

cinemaestremo.wordpress.com

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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