Titolo originale: Anhedonia
Paese di produzione: Germania
Anno: 2016
Durata: 79 min.
Genere: Commedia, Drammatico, Grottesco, Fantascienza
Regia: Patrick Siegfried Zimmer, Robert Stadlober
Nel 2020 l’umanità è del tutto divorata dal consumismo e dalla iperstimolazione. Come conseguenza, si è diffusa un’anedonia che priva le persone della capacità di provare gioia, piacere e soddisfazione. Gli aristocratici Franz e Fritz sono tra i malati e in loro soccorso accorre lo psicoterapeuta Immanuel Young. La strada per la cura non è però semplice e ben presto i due si ritroveranno a dover testare i loro limiti.
Ecco un film che m’ha illuminato la giornata. Cosa preziosa vista la difficoltà nel provare emozioni. Uno di quei film che poi copio nell’HardDisk dei film belli, che a sua volta poi ripongo nell’armadietto speciale insieme al picture-disc di Disintegration, il Rockerilla con la mia recensione, la vhs di Betty Blue e il cofanetto della droga.
La ragione del mio entusiasmo è una delle più rare: perché è bello.
Ambientata in un futuro praticamente presente (il 2020), trattasi di una commedia psico filosofica grottesca surreale frizzante alla Rosenkrantz e Guildernstern Sono Morti.
Qui i nostri si chiamano Fritz e Franz, anch’essi alle prese con una sorta di morte. Se in R&G era una morte filosofica, qua è una morte psicologica, essendo l’anedonia considerata una malattia riassumibile come una sorta di morte dello spirito. I due si trovano in una clinica improbabile per curare questa peste dell’anima, sotto la guida di tale Willelm Young, premiato psicoterapeuta alla moda che si presenta come un vocione che cala dal cielo.
Il film inoltre vanta la presenza di un serafico Blixa Bargeld, l’ex punkettone berlinese e musico estremo d’avanguardia.
