ÎNTREGALDE (SubITA)

Titolo originale: Întregalde
Paese di produzione: Romania
Anno: 2021
Durata: 104 min.
Genere: Drammatico, Thriller
Regia:

Probabilmente il modo migliore per definire Întregalde , del regista rumeno Radu Muntean, attualmente proiettato nella sezione Quinzaine des Réalisateurs a Cannes, è quello di descriverlo come “un pugno delicato”. Sarebbe difficile trovare un film che utilizzi così tanti momenti apparentemente anodini (alcuni dei quali piuttosto divertenti) per spingere il pubblico verso una realizzazione così potente.

Scritto da Muntean insieme ai suoi soliti colleghi di scrittura Alexandru Baciu e Răzvan Rădulescu, Întregalde (il nome di un villaggio della Transilvania che significa “tra i fiumi”) è incentrato su un gruppo di uomini e benestanti di una grande città che, ogni Natale, partecipa a un viaggio in fuoristrada, portando vari beni di prima necessità nei villaggi di montagna poveri della Transilvania. Ma quello che doveva terminare con un banchetto (vediamo persino un maiale che viene acquistato per la cena) finisce per qualcosa di ben diverso per tre membri del gruppo, Maria (Maria Popistaşu), Ilinca (Ilona Brezoianu) e Dan (Alex Bogdan), i quali si imbattono in Kente ( non professionista Luca Sabin, residente nel villaggio di Întregalde, nella vita reale), un uomo anziano in viaggio verso una segheria vicina. Siccome fa freddo e Kente non sembra vestito in modo appropriato per il tempo, i tre gli danno un passaggio nel loro SUV, ma poi il veicolo rimane bloccato nel fango e il vecchio scappa via a piedi…

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Maestro di dramma urbano, Muntean prende una svolta inaspettata con Întregalde. Non è solo il paesaggio gelido e selvaggio, dove la tecnologia che diamo per scontata in città sembra decisa ad abbandonare i tre protagonisti, ma anche il contrasto tra gli borghesi (e le loro priorità) e l’estrema che incontrano per le strade di montagna. Sono due mondi diversi, e la grande domanda che la storia si pone è: quale dei due trae maggior beneficio quando sporadicamente, finalmente si incontrano? Per gli spettatori con una certa esperienza di volontariato verso i meno privilegiati, il film è profondamente inquietante, poiché mette in discussione le vere ragioni dell’altruismo e ritrae come, nella maggior parte dei casi, gli atti dei benefattori finiscono per egoisticamente convalidare solo loro stessi, senza in realtà cambiare molto per i beneficiari.

Ma lo strato più potente del film è la consapevolezza che anche le più piccole decisioni possono avere conseguenze enormi. Quello che dovrebbero fare per aiutare il vecchio Kente causa continui litigi tra Maria, Ileana e Dan, e la cosa più inquietante di questo è che tutti hanno ragione. Perché dovrebbero fare di tutto per aiutare il vecchio, che chiaramente conosce la regione molto meglio di loro? La promessa di una bella cena è in contrasto con lo sforzo di cercare Kente nell’oscurità gelida, ed è ovvio cosa preferirebbero i tre, ma alcuni dettagli che non sveleremo in questa recensione rendono le loro scelte molto più pesanti. È qui che il film diventa davvero inquietante perché mostra quanto il fatto che sia facile prendere la via d’uscita più facile, senza pensarci due volte, può avere conseguenze tragiche.

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Molti elogi vanno a Luca Sabin. Sarebbe stato molto difficile trovare un professionista in grado di trasmettere il contrasto netto che c’è tra il di Kente e quello di Maria, Ileana e Dan, e attraverso questa scelta, Muntean riesce a toccare davvero cosa vuol dire impotenti e vulnerabili così profondamente.

(https://cineuropa.org/it/)

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