LES REVENANTS (SubITA)

Titolo originale: Les revenants
Paese di produzione: Francia
Anno: 2004
Durata: 102 min.
Genere: Drammatico, Fantastico
Regia: Robin Campillo

I morti stanno ritornando a migliaia… In tutto il mondo milioni di defunti hanno lasciato i cimiteri e sono entrati nelle città. Resta una questione centrale: come vivi e morti possono riuscire a vivere insieme…

In una Francia desertica di vivi e molto silenziosa, una notte i morti si risvegliano e, lenti ed abulici, ricominciano a popolare le strade.

I “ritornanti” sono una figura tipica della gotica: il revenant è colui che ritorna dalla alla non come un vampiro per succhiare il sangue ma con diverse motivazioni che possono andare dall’amore all’ per i vivi. Nel film di Campillo, i revenants, quasi tutti anziani, rappresentano la parte più discriminata dalla società, rivelando un punto di vista molto attento al posto occupato oggi da chi ha maggiore esperienza ed una volta deteneva di diritto un sincero rispetto che oggi gli è sfrontatamente negato.

La figura del giovane disoccupato in particolare rappresenta l’altra faccia della discriminazione odierna, ovvero sul lavoro, che questa tipologia di ritornanti non riesce ad espletare correttamente, soprattutto secondo i ritmi accelerati della società.

Il film propone due visioni del vivere: il ritmo dei vivi che è veloce, continuo, sincrono, contro il flusso pacato, apatico, artistico, asincrono dei revenants che, per contraddizione, camminano sempre e non dormono la notte. A queste creature viene somministrato uno psicofarmaco che ovvia in parte a questo inconveniente rallentando i processi motori e facendoli camminare di meno.
I revenants hanno degli appuntamenti notturni però a cui non si sottraggono mai: che sia la loro amata moglie, i genitori per un bambino, la giovane fidanzata per l’uomo, tutti si recano agli incontri che sfoceranno in un meeting finale durante il quale si approprieranno della città. Incendiano negozi e divelgono vetrine: la scena finale, piuttosto agghiacciante, rappresenta la loro conquista della città: una serie di lapidi senza nome, una città vuota, la fine dell’identità dei vivi coincide con l’assenza della morte.

pensiericannibali.com

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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