Titolo originale: Heavy Metal 2000
Nazionalità: Canada, Germania, USA
Anno: 2000
Genere: Animazione, Azione, Fantascienza
Durata: 88 min.
Regia: Michael Coldewey, Michel Lemire
Dopo la scoperta di un coccio del Loc-Nar (la palla verde maledetta e demoniaca del primo film) un minatore di nome Tyler (doppiato da Michael Ironside) ne entra a contatto e diventa posseduto da un insaziabile fame di potere e di immortalità. Si avvia perciò verso il pianeta “Eden” dove è custodita la fonte dell’immortalità ma, nel tragitto, si ferma alla F.A.K.K. (Federation-Assigned Ketogenic Killzone), associazione dei difensori della fonte) dove uccide tutte le guardie della fonte tranne una, Julie (doppiata da Julie Strain). Nell’attacco alla base, Tyler rapisce la sorella di Julie, Kerrie, e così incomincia un lungo inseguimento per lo spazio.
Heavy Metal 2000, il quale però non è, come il precedente, una serie di episodi trasposti dall’omonima rivista a fumetti, bensì è la trasposizione di una graphic novel di Kevin Eastman (il creatore delle tartarughe ninja per capirci), che si inserisce nella stessa scia del precedente in quanto Eastman è l’attuale redattore della rivista Heavy Metal e di tutte le sue pubblicazioni collaterali. Purtroppo però, a parte qualche rara scena di erotismo a base di tette enormi, il potentissimo minerale verde che trasforma in male tutto quel che tocca (qui un cristallo invece che una sfera, immagino per sfruttare al meglio l’animazione 3Dggiante) e l’investitura (o sarebbe più corretto dire svestitura?) dell’eroina nel tempio che rimanda alla simile scena del vecchio film, questo pseudosequel c’entra ben poco con il suo predecessore: mancano quasi del tutto degli spunti irriverenti e sarcastici del primo Heavy Metal, e la trama fantascientifica fin troppo seria e impostata (potrebbe essere tranquillamente scambiato per uno spin-off di Guerre Stellari) e l’animazione troppo ben fatta che mi sa troppo da film Disney/Dreamworks della fine degli anni novanta tipo Il principe d’Egitto (con tanto di scene spettacolari fatte in computer grafica) non fanno altro che allontanare ulteriormente questo film dal suo fantastico predecessore. Che dire, piacerà agli appassionati di cartoni alla Fox Kids, ma personalmente preferisco il vecchio film dell’81.
Recensione: brunez.wordpress.com