REFLECTIONS OF EVIL (SubENG)

Titolo originale: Reflections of Evil
Paese di produzione: USA
Anno: 2002
Durata: 138 min.
Genere: Commedia, Drammatico, Fantastico, Visionario
Regia: Damon Packard

Julie, che morì di overdose di PCP da adolescente nei primi anni ’70, cerca da oltre l’ il suo fratellino Bob, un obeso venditore di orologi, che sta morendo di al saccarosio, nei primi anni ’90.

Reflections of Evil è un film americano del 2002 scritto e diretto da Damon Packard, oltre 2 ore e 20 minuti che descriverei come “ noise”. Provoca quasi fastidio la visione di questo film, un fastidio visivo e sonoro, che lo rendono molto interessante.

La fotografia è di una pessima qualità, sembra un film girato negli anni ’80 su pellicola rovinata, mischiato a televisivi atemporali, registrazioni totalmente amatoriali… eppure è fatto apposta in questo modo. O forse è stato un errore? Non so, ma ha tutto il fascino di un film indipendente trovato per caso nella spazzatura. Reflections of Evil ha una colonna sonora che mischia rumori a canzoni psichelediche anni ’60, dialoghi composti da gente che fa versi, urla, litiga oppure parla (da sola) delle sue psicosi. E a volte vomita.

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Esiste una trama in Reflections of Evil? Diciamo di si. Il film è un incubo, un bad- post-mortem, il viaggio di un uomo di mezza età e sovrappeso, che gira per alcune città americane come un barbone per rivendere orologi da polso, mentre in parallelo a random vediamo flashback della sua infanzia, allucinazioni surreali, storia del cinema, i suoi problemi con gli zuccheri, la morte della sorella negli anni ’70 a causa di un overdose da PCP, che poi torna sottoforma di visioni oniriche o presenze spiritiche, come un fantasma venuto dall’aldilà per accompagnare il fratello verso la sua morte. Insomma, una specie di Dead Man in versione VHS, osservato da un tossico nel suo piccolo appartamento di provincia da qualche parte negli USA, stravaccato sul divano rotto mentre ingurgita junk-food in piena fame chimica.

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Reflections of Evil è psicosi della occidentale, è una avventura lo-fi, una post-moderna, un ma simbolico che non si prende mai sul serio, una odissea dadaista contro ogni di accontentare un pubblico, un lento calvario da cui si esce con un forte mal di testa, una collezione di patologie sociali esplicitate attraverso i tempi morti, dei ritagli di messa ai margini, le situazioni e le personalità evitate con apatia dal cittadino medio, insomma un’esperienza catartica che pochi altri film possono vantare.

wearecomplicated.net

 

By Anam

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