Titolo originale: Yumeji
Paese di produzione: Giappone
Anno: 1991
Durata: 128 min.
Genere: Drammatico, Erotico, Visionario
Regia: Seijun Suzuki
Takehisa Yumeji è un pittore simbolo del romanticismo di inizio XX secolo, che ama ritrarre soggetti fiabeschi e figure di donne avvenenti, vantandosi di essere al centro dell’attenzione femminile. Attorno a lui si agita in realtà un gran numero di personaggi muliebri ma il confine tra vagheggiamento e dileggio è sempre più labile e confuso, come suggerisce nel finale del film la metafora del palloncino di carta colorato con cui si intrattiene a giocare il protagonista.
Terza opera della “Trilogia Taisho”, preceduta da Zigeunerweisen (1980) e Kageroza (1981), film che condividono lo stile psicologico-surrealista, le tematiche e l’ambientazione storica. L’atmosfera rétro di Yumeji, accentuata attraverso la scelta degli abiti dei personaggi, è quella di fine epoca Taisho (1912-1926)-inizio Showa (1926-1989), periodo dell’infanzia del regista.
Estetica di un impatto raro, pochi film raggiungono vette simili. Manierismo estremo ma non fine a sé stesso, ogni quadro racconta, facendo da sottotesto alla vicenda. Puro pittorialismo in film. La forte impronta onirica alternata alla componente erotica dona al film un’atmosfera sospesa. La vicenda non rimane neanche per un attimo in secondo piano, la storia è carica di suspense. C’è una costante tensione fra morte ed erotismo che ci tiene incollati fino alla fine.
