Titolo originale: Kirishima, bukatsu yamerutte yo
Nazionalità: Giappone
Anno: 2012
Genere: Drammatico
Durata: 103 min.
Regia: Daihachi Yoshida
Quando un popolare studente di nome Kirishima decide improvvisamente di lasciar perdere le attività che lo hanno portato al top della sua popolarità, i suoi compagni non riescono ad accettarlo. Delle dicerie iniziano ad espandersi sul perché abbia preso quella decisione, portando a malintesi, confusione, e ingiusti rancori tra i suoi coetanei. Nel frattempo, anche i ragazzi più nerd che hanno passato la loro carriera scolastica nell’ombra, risentono dell’effetto farfalla, come Ryoya Maeda, che inizia a documentare gli eventi per il suo progetto cinematografico.
Kirishima è lo studente modello della scuola, assoluta stella della squadra di pallavolo, con ottimi risultati in tutte le materie e fidanzato con la ragazza più bella della sua classe. Ma un giorno, senza dare spiegazioni, il ragazzo sparisce improvvisamente da scuola, suscitando parecchi dubbi e perplessità sia nel team di volley, sia nella sua compagnia di amici e in quella della fidanzata. Mentre tutti attendono il ritorno di Kirishima, si svolgono però le storie di alcuni dei suoi compagni: dal suo sostituto nel ruolo di libero nella squadra di pallavolo, alle prese con la pesante eredità lasciatagli, sino ad un gruppo di ragazzi con la passione del cinema che stanno cercando di girare un film splatter con tutte le difficoltà del caso. E nel frattempo sembrano sbocciare nuovi amori mentre altri muoiono già sul nascere…Il titolo, in originale, vuol dire letteralmente “Kirishima disse che dovremmo interrompere i club (e iniziare a vivere la nostra vita)”, vera e propria “dichiarazione d’intenti” che nasconde dentro di sé il significato più profondo del racconto. The Kirishima Thing, vincitore del premio come miglior film alla 36esima edizione del Japan Academy Awards nonché record di riconoscimenti in patria nel 2012, arriva alla Rassegna di Cinema Giapponese che si tiene a Firenze. Diretta da Daihachi Yoshida (Funuke Show Some Love, You Losers!) e interpretata da un cast di giovanissimi tra cui Masahiro Higashide (vincitore dello Sponichi Grand Prix Newcomer Award), la pellicola è tratta dall’omonimo manga di successo di Ryo Asai, pubblicato nel febbraio del 2010.
Ready… action!
Il cinema nipponico non è nuovo indagare tra i banchi di scuola, cercando sempre di catturare la vera essenza degli adolescenti nazionali. Basti pensare, ultimo eclatante caso, uscito da pochi giorni anche nei cinema italiani, allo splendido Confessions. Pur non toccando un fondo così dark e cupo come quello narratoci da Tetsuya Nakashima, anche Daihachi Yoshida, complice l’interessante base di partenza, ci propone un’opera stratificata e densa di spunti di riflessione, analizzando con una certa lucidità il sottobosco scolastico, dai bulli ai nerd, dalle ragazze più disinibite alle timide innamorate, con un tocco dolce ma non privo di una velata malinconia. Non un classico teen drama nell’accezione più frivola del termine, bensì un bello spaccato di vita che si dipana nell’arco di pochi giorni nel quale ci vengono raccontate le storie di adolescenti alla prese coi propri problemi, alla ricerca del coronamento di un sogno (che sia d’amore o di affermazione) per il cui cammino si deve soffrire e faticare non poco. La classica suddivisione scolastica giapponese, nella quale sono presenti una pletora di club (da quelli sportivi a quelli culturali) è la perfetta ambientazione per scavare con profondità nelle psicologie dei personaggi, tutti ottimamente caratterizzati, evitando sempre il rischio “macchietta” ma infondendo ad ognuno dei numerosi studenti una particolare personalità, che si evolve strada facendo fino all’intenso finale (nel quale si assiste anche ad una divertita ironia splatter). Non scevro da citazioni cinefile, grazie alla figura dell’alunno che studia da regista, che variano dai film di Romero fino al leggendario Tetsuo di Tsukamoto, la narrazione è priva di momenti di empasse, grazie anche alla scelta di mostrarci diverse scene da diversi punti di vista di altrettanti dei giovani protagonisti. Alquanto originale poi la scelta della figura di Kirishima, studente citato nel titolo ma che non appare mai all’interno del film, elevandolo a figura iconica che faccia comprendere ai suoi compagni quali siano le cose importanti della vita.
Recensione: cinema.everyeye.it