
Titolo originale: Live Freaky Die Freaky
Paese di produzione: USA
Anno: 2006
Durata: 75 min.
Genere: Animazione, Commedia, Musical, Fantascienza
Regia: John Roecker
In un futuro lontano si forma un culto attorno alla Manson Family, dopo che Charles Manson viene scambiato per il messia. Nel frattempo, nel 1969, Manson convince i suoi seguaci a uccidere Sharon Tate.
Live Freaky! Die Freaky! – Sermone psichedelico su pellicola mutante
Immagina di leccare una lametta avvolta in cellophane e trovarti in un deserto post-atomico dove la Bibbia è stata rimpiazzata da Helter Skelter e Dio ha le pupille dilatate dall’LSD. Live Freaky! Die Freaky! non è un film, è un insulto animato al buon gusto. È Charles Manson trasformato in profeta per errore, in un futuro dove i sopravvissuti hanno perso ogni contatto col concetto di “morale” ma hanno conservato il feticismo del culto.
John Roecker, più sciamano caustico che regista, dirige questa bestemmia in stop-motion come se stesse evocando spiriti punk da una tavola Ouija scheggiata. La voce di Billie Joe Armstrong (Green Day) nei panni del “Messia” Charlie è solo uno degli ingredienti di questo sabba mediatico, dove marionette di plastica parlano di stupri, omicidi e visioni apocalittiche come se fossero citazioni da Dr. Seuss – ma ubriaco e armato.
Il futuro del film è un’allucinazione radioattiva in cui l’umanità è regredita a un culto tribal-pop, incapace di distinguere storia da mitologia. Manson diventa Cristo, la cronaca si fa vangelo, e la pornografia si mescola alla teologia come nei deliri di un Crowley impasticcato di ketamina. Non è satira: è una mossa rituale per stanare i demoni dell’America profonda, quelli che sorridono nei talk show mentre bruciano le coscienze sotto la maschera del patriottismo.
La stop-motion, sporca e volutamente rozza, non cerca bellezza. È carne finta che grida, è un’animazione che odora di muffa e colla secca. Non c’è estetica, solo la crudezza di una coscienza drogata. Se Jan Švankmajer avesse fatto sesso con Sid Vicious su un altare consacrato al caos, forse avremmo avuto un film simile. Ma nemmeno.
Questo non è un film da guardare. È un oggetto da subire, come una possessione isterica, un urlo collettivo contro il lavaggio del cervello che chiamiamo civiltà. È il lato oscuro della spiritualità, quella che si nutre di idoli deformati, e ci mostra che anche il culto, una volta privato del contesto, diventa solo un’altra arma nelle mani della follia.
Live Freaky! Die Freaky! è la testimonianza animata che la realtà, quando troppo malata, genera mostri più sinceri del cinema tradizionale. È un rito dissacrante che ti guarda negli occhi e ti chiede: “Se credi a Dio, perché non puoi credere anche a Charlie?”
Anam
Il film abbraccia apertamente un’estetica punk, che è presumibilmente il motivo per cui il cast vocale è composto da diverse figure importanti della scena punk rock, guidate dal frontman dei Green Day Billie Joe Armstrong che interpreta Charlie attraverso quella che sembra un’imitazione di Redd Foxx. È affiancato da Tim Armstrong dei Rancid, John Doe degli X, più amici dei Good Charlotte, AFI, Blink-182, Tiger Army, White Zombie, Lunachicks e Transplants. (Anche Jane Wiedlin dei The Go-Go’s, il che è semplicemente deprimente.) E poi consegnano a questa raccolta di star del punk una serie di canzoni scadenti senza un briciolo di punk.